Corso di Vendita. Ciclo di Workshop Esperienziali a Milano, da ottobre a dicembre 2019

2° Edizione del Workshop a Milano in Tecniche di Vendita (Strategic Selling), Psicologia del Marketing e Comunicazione, per potenziare le proprie competenze comunicative e modelli di vendita efficace, e ripartire con la nuova stagione di vendita con slancio

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Appuntamento con la Formazione in Tecniche di Vendita, Psicologia del Marketing e Comunicazione, Ascolto Attivo e Comunicazione Efficace

Workshop a Milano in Tecniche di Vendita, Psicologia del Marketing e Comunicazione e Persuasione, per fare il punto e potenziare le proprie competenze comunicative e modelli di vendita efficace e crescere professionalmente, in modo pratico ed esperienziale

Le date del Ciclo di Incontri

  • sabato 12 Ottobre
  • sabato 9 Novembre
  • sabato 7 Dicembre

Testimonianze di partecipanti in video Youtube

Corso Vendita Testimonianze partecipanti

  • Il Workshop è basato sui testi di Daniele Trevisani, in particolare ci ispireremo ai contenuti comprovati e di qualità pubblicati – esposti in questi volumi (clic sul titolo per vederne la scheda in Amazon).
  • Da considerare che il costo di questo corso – quando condotto di persona dal dott. Daniele Trevisani come Autore di Bestseller Internazionali – per Consulting Internazionali, è in genere di 1.500 Euro Cadauno, per giornata, mentre tagliando tutte le intermediazioni, questo costo richiederà un investimento di soli 149 euro per giornata, riducibili a 99 Euro per giornata con prenotazioni tramite Eventbrite. E’ decisamente il caso di approfittare prima che i posti si esauriscano. Per chi vuole partecipare ad un solo Workshop, il costo è di 149 Euro da saldare in sede il giorno stesso.

  • Pagina dell’evento su Evenbtrite per iscrizione online
  • PS.. Quando si lavora su Comunicazione e Persuasione, “vendere” è usato come verbo in senso lato, può significare benissimo anche convincere qualcuno sulla bontà di un progetto o idea dentro all’organizzazione!

Qui i testi che fanno da sfondo al Percorso di Workshop Esperienziali

Strategic selling. Psicologia e comunicazione per la vendita consulenziale e le negoziazioni complesse

Psicologia di marketing e comunicazione. Pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management

Strategie di comunicazione e marketing. Un metodo in 12 punti per campagne di comunicazione persuasiva

Programma di massima. Il programma tocca diversi punti e soprattutto vuole “farli vivere” ai partecipanti in modo concreto ed esperienziale. Trarremo spunto da temi trattati nei volumi:

NUOVO Programma di Formazione del Corso Vendite e Psicologia del Marketing by Studio Trevisani Communication Consulting

Sabato sabato 12 Ottobre –  La Vendita Consulenziale e la Comunicazione nella vendita

  • L’ascolto nel colloquio di vendita come leva strategica. L’ascolto e la scala dei livelli di ascolto
  • I “Momenti della Verità” nella vendita, analisi di casi reali
  • Le fasi del Marketing metodo Action Line Management: Analisi degli Scenari, focus sulla Mission, sviluppo del Marketing Mix e Value Mix, Linee d’azione sul cliente, Comunicazione Front-Line
  • Far emergere e comunicare il proprio valore con il modello “Caratteristiche – Benefici – Comunicazione”
  • DCE – Diagramma di Causa Effetto sul Successo di Vendita
  • Il modello HPM (Human Potential Modeling) applicato alla Vendita
  • Le Capacità di Vendita Personale (Personal Selling)
  • Le fasi della strategia di vendita e i principi del corso vendita ad alta distintività: I principi del CVBU – Caratteristiche, Vantaggi, Benefici, Unicità
  • Il modello modello matematico-cibernetico della comunicazione applicato alla Vendita: Fonte del messaggio, codifica, canali comunicativi ottimali, decodifica, analisi del target, feedback, riduzione dei disturbi comunicativi
  • Action Lines e strategie di negoziazione
  • La psicologia di marketing per la vendita (teoria del bilanciamento mentale)
  • Capire come il cliente valuta le nostre offerte e le alternative (algebra mentale)
  • Comunicare nel front-line
  • Fasi del processo di Marketing Comunicazione Vendita, e strategie ottimali per ciascuna fase
  • Funnel di vendita e tipologia di venditore, scoprire i nostri punti di forza e di debolezza
  • Gli Stati Emotivi nella vendita, scoprirli e gestirli
  • Drammaturgia. Applicare la leadership conversazionale durante le fasi di vendita
  • Ascoltare e analizzare con il Modello X-Y. Situazione attuale vera (X) e false X. Obiettivi veri (Y) e false Y. Focalizzare il colloquio sui miglioramenti nella condizione del cliente
  • Strumenti della comunicazione Umana e la loro applicazione nella vendita, la forza e gli strumenti della Comunicazione Non Verbale e Body Language
  • Esercitazione: Organizzare le azioni comunicative con il modello proprietario delle Campagne di Marketing/Comunicazione/Vendita in 12 punti
  • TRAINING MENTALE per trovare l’assetto emotivo ottimale e migliorare le varie fasi di vendita

Sabato 9 Novembre – Dall’ascolto empatico al Public Speaking e tecniche di Presentazione

  • Capire come il cliente valuta le nostre offerte e le alternative (algebra mentale)
  • Strumenti strategici per la vendita complessa e l’azione sulla psicologia del cliente (lasciapassare e obiezioni latenti). Il modello del comportamento pianificato
  • La comprensione del cliente e l’analisi del potenziale del cliente
  • Le aree cui indirizzare le domande per comprendere la wish-list del cliente e la situazione del cliente
  • Orientamento al mercato, al cliente, e argomentazioni di vendita
  • Drammaturgia. Applicare la leadership conversazionale durante le fasi di vendita
  • Sfondi emotivi durante gli incontri di vendita
  • La rappresentazione di sé nella consulenza e nella vendita: teatro, maschere e “facciate” della vendita. Verso le abilità di uno Stretching Comunicazionale
  • Organizzare le azioni comunicative con il modello proprietario delle Campagne Persuasive in 12 punti
  • Presentare un progetto con efficacia
  • Le tecniche di Public Speaking
  • L’allenamento delle diverse componenti della comunicazione: verbale, paralinguistico e non verbale

Sabato 7 Dicembre – Emozioni e Vendita. Tecniche di Comunicazione, Public Speaking e Vendita Professionale

  • Comunicazione, vendita consulenziale e negoziazioni complesse: la psicologia del marketing e della comunicazione in azione
  • Competenze per Negoziatori, Venditori e Comunicatori:  le abilità di Key Leader Engagement
  • Cinque principi basilari per chi opera nelle vendite complesse
  • Consapevolezza di sè e vendita consulenziale
  • Conoscenza del cliente e consapevolezza del cliente
  • Analizzare i potenziali della relazione
  • Gestire efficacemente i diversi livelli di relazione
  • Le fasi della strategia di vendita e i principi del corso vendita ad alta distintività: I principi del CVBU – Caratteristiche, Vantaggi, Benefici, Unicità
  • Le tecniche di ascolto e l’empatia applicata alla vendita
  • Action Lines e strategie di negoziazione
  • La psicologia di marketing per la vendita (teoria del bilanciamento mentale)
  • Comunicare emozioni vs. comunicare dati
  • La chiarezza e precisione del linguaggio nel Public speaking
  • le leve emozionali nel Public Speaking
  • Allenarsi al Public Speaking con gli Spartiti di Comunicazione Emozionale
  • Preparare un timeline efficace di una presentazione di Vendita Professionale

I punti esposti sono unicamente indicativi in quanto il seminario è prettamente esperienziale e basato su esercitazioni pratiche.

  • Sede Hotel Studios, Cologno Monzese, un hotel dedicato al mondo del Cinema e dell’arte, molto caratteristico e con ampia possibilità di parcheggio
  • Orario:  h 9.30-13 e 14.30-17.30

VALORE DEL PERCORSO FORMATIVO

  • Costo ufficiale Euro 450.
  • 5 E-Book sulla Vendita professionale, valore 100 Euro
  • Video-training sulla Vendita Professionale 200 Euro
  • Attestato di Partecipazione convalidato da APIC (Associazione Professionisti Italiani Coaching)
  • Totale Valore: 750 Euro.
  • SCONTO SPECIALE RISERVATO, SOLO 99 EURO PER GIORNATA PER CHI SI ISCRIVE TRAMITE EVENTBRITE QUI, per un totale di 297 Euro per l’intero ciclo di incontri, INCLUDENTE EBOOK, VIDEO, ATTESTATO, MATERIALI DIDATTICI. Vai subito alla Pagina dell’evento su Evenbtrite per iscrizione online, i posti sono limitati e non puoi perdere questa occasione.

PER I PRIMI 20 ISCRITTI, IN OMAGGIO IL LIBRO “Regie di cambiamento. Approcci integrati alle risorse umane, allo sviluppo personale e organizzativo e al coaching”. Un libro fondamentale per affrontare con strumenti validi il percorso di potenziamento delle proprie competenze. Bestseller di IBS Libri Economia e diritto – Management – Gestione e tecniche di gestione. Valore 22 Euro.

Questo libro integra il lavoro fondamentale sulla Consapevolezza di Sè e del Valore nella Vendita, esposto nel testo fondamentale “Strategic Selling, Psicologia e Comunicazione per la Vendita Consulenziale”

cerchio della consapevolezza di sè

  • Pranzo in autonomia (per chi desidera, di fronte all’hotel si trova un’ottima pizzeria)

Occasione speciale per gli appassionati dei testi di Daniele Trevisani

Chi desidera acquistare o portare con sè libri di Daniele Trevisani per l’autografo dell’autore, è possibile farlo durante la giornata stessa, in un numero limitato di copie, incluso l’ultimo libro appena uscito “Parliamoci Chiaro” edito da Gribaudo-Feltrinelli (di seguito la copertina) disponibile su Amazon a questo link

Video-testimonianze dei partecipanti (cliccare sull’immagine per aprire il video in Youtube)

Testimonianze partecipanti Corso Vendita Comunicazione Marketing bt Studio dott. Daniele Trevisani a Milano

Per avere informazioni ulteriori sul ciclo di Workshop “Corso Vendita” è disponibile questo form di contatto, sarà nostra cura ricontattarvi al più presto

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Tecniche di Coaching e Consulenza – Il T-Chart (TM) e la psicologia dei tempi personali. Articolo e video.

© Articolo Copyright di Dott. Daniele Trevisani http://www.danieletrevisani.it


Il T-chart (Time-Chart) è una tecnica di coaching e consulenza, uno strumento di ricerca che si presta ad analisi per azioni di formazione, di coaching, ma anche di terapia, consulenza aziendale e professionale, sportiva o life, e analisi di temi di sviluppo personale e organizzativo.

Tra le azioni praticabili con il t-chart:

  • Mappare la propria storia e i suoi punti critici e focali
  • Strutturare obiettivi futuri con consapevolezza superiore rispetto al proprio “Life Purpose” o scopo di vita
  • Apprendere dal proprio passato positivo, fare “lessons learned” positive
  • Apprendere dal proprio passato negativo, e rielaborarlo, fare “lessons learned” dagli errori del passato e stati negativi esperiti in passato nella propria “storia di vita”
  • Capire come la persona si orienta rispetto al proprio tempo e come lo percepisce, come lo struttura, come lo vive

Per le aziende

  • Rstrutturare e ricentrare i tempi personali con maggiore soddisfazione, essere più efficaci nel decidere “cosa è bene fare ora”
  • Capire la traiettoria del “da dove veniamo, attraverso cosa siamo passati, cosa ci ha reso chi siamo, verso dove ci stiamo dirigendo”
  • Attivare azioni di “consulenza di processo” ben centrate su episodi del proprio “viaggio imprenditoriale”.
  • Capire la dimensione del “clima del gruppo”, fare coesione sul “dove vogliamo dirigerci” e “da cosa vogliamo stare lontani”, individuare differenze e similarità sui “futuri possibili” tra i membri di un team, coerenze e incoerenze, far emergere il “non detto”.

 

Gli obiettivi futuri possono rimanere per sempre entro un vago “sfondo aspirazionale” e “sfondo pulsionale”, senza mai essere davvero bene focalizzati in termini di tempi, azioni, step congruenti.

Lo sfondo aspirazionale e lo sfondo pulsionale fanno riferimento al nostro “tendere a, tendere verso”, ma ancora senza una precisa e netta definizione del cosa, come, quando, perché, e strategie.

La valenza del modello è sia in termini di coaching che nelle operazioni psicologiche di cambiamento e persuasione.

È necessario a questo punto introdurre il concetto di campo situazionale della persona, ovvero il panorama psicologico individuale, in cui compaiono idee, pensieri, progetti, ansie, paure, sogni, aspirazioni.

La nostra attenzione consente di immettere nel campo situazionale di volta in volta solo una limitata serie di elementi.

Figura 1 – Inclusione ed esclusione dal campo situazionale

 

Ogni persona è contornata da una moltitudine di situazioni, di messaggi e stimoli, ma solo pochi di questi entrano nel sistema percettivo. Nel caso sopra visualizzato, solo gli elementi E ed F sono percepiti chiaramente dalla persona, mentre gli altri rimangono latenti, come invisibili – seppur presenti.

Capire il panorama psicologico di una persona, il “sistema cliente” che un counselor, coach o formatore si trova a fronteggiare, cosa vi è incluso, cosa la persona pensa, cosa non pensa, è uno dei compiti più impegnativi della regia di cambiamento.

L’analisi della psicologia dei tempi individuali ha effetti positivi sul campo psicologico:

  1. capire meglio chi siamo e dove vogliamo arrivare;
  2. esplorare e costruire il proprio futuro;
  3. costruire attivamente i propri obiettivi;
  4. identificare nel campo psicologico i veri problemi e i falsi problemi;
  5. eliminare dal proprio orizzonte i tempi/spazzatura e le soluzioni/spazzatura, saperle finalmente riconoscere;
  6. trovare ancoraggi forti per le proprie azioni e per il proprio sforzo quotidiano;
  7. ridurre l’ansietà ed il senso di smarrimento, i sentimenti di confusione e incertezza che qualsiasi persona oggi manifesta, data l’enormità delle scelte e alternative esistenti in ogni campo, incluso l’utilizzo del proprio tempo e su quali fronti, siano essi sogni o progetti.

 

L’analisi dal punto di vista della psicologia strategica permette invece di:

  1. capire quali sono gli “ancoraggi” che possono smuovere la volontà e la motivazione di un soggetto o di un target audience;
  2. esplorare gli spazi psicologici e scoprire vulnerabilità, resistenze, spazi aperti, nervi scoperti, desideri, sogni, aspirazioni, paure;
  3. costruire attivamente un messaggio persuasivo che sia ancorato alle strutture mentali del ricevente;
  4. identificare nel campo psicologico i veri motivatori (leve efficaci) e i falsi motivatori (leve persuasive inefficaci), considerando che ogni soggetto ha una propria psicologia e ogni cultura ha una propria psicologia, tale che il messaggio che funziona nella cultura o soggetto A può essere del tutto inefficace per la cultura o soggetto B.

 

Esiste una continuità tra (a) consulenza professionale che utilizza il modello t-chart, (b) consulenza aziendale e (c) terapia cognitiva e/o counseling.

Il consulente professionale che utilizza il t-chart è tale se riesce a capire, costruire o ricostruire l’orizzonte psicologico del soggetto, se è in grado di aiutare il cliente a ridurre le proprie tensioni, le proprie ansie e a ri-orientare il campo psicologico che manifesti delle distorsioni o incongruità.

 

tecniche di coaching

Nel caso sopra evidenziato, la persona riesce

1 – a ridurre imprecisioni di focusing, l’attenzione concentrata su elementi inutili o controproducenti che ingombravano il campo;

2 – a spostare l’attenzione verso nuovi elementi, che erano presenti ma scarsamente percepiti o non percepiti del tutto, creando nuove priorità.

L’effetto collaterale, indiretto e positivo, delle attività di problemsolving che utilizzano il metodo t-chart, è dato dal potere rigenerativo e terapeutico di cui esso dispone, nel momento stesso in cui la chiarificazione del quadro psicologico, il reperimento di soluzioni efficaci, produce l’effetto di ridurre la tensione e lo stato di dissonanza cognitiva del cliente.

Il t-chart orientato al futuro si basa su tecniche di intervista che sollecitano e fanno emergere i bisogni della persona. Come tale, l’esperienza del t-chart è per il cliente un momento di riorganizzazione della realtà, la presa di possesso del proprio orizzonte psicologico che a volte è smarrito o offuscato dalle preoccupazioni quotidiane, dall’ansia, o semplicemente dalla carenza o dall’eccesso di informazioni

Il T-chart come sistema di focalizzazione dei problemi e fissazione di obiettivi

Il T-chart si pone come sistema di focalizzazione dei problemi (problem setting: quali sono i veri problemi da affrontare?) e di risoluzione dei problemi (problem solving: come risolviamo i problemi?), così come di goals setting (fissazione di goals e obiettivi). Per farlo, si ritiene indispensabile partire da un principio di ancoraggio: i problemi o obiettivi devono essere ancorati a proiezioni future, ad aspirazioni forti, a stati di vision, ad un senso di missione.

La base manageriale del T-chart è il meccanismo di Backward-Planning (pianificazione a ritroso).

Backward-Planning: Fissare dei valori e ideali, ricavarne un obbiettivo e da questo dedurre tutte le singole tattiche finalizzate a quell’obbiettivo, fissare tappe intermedie, e definire le condizioni necessarie al suo raggiungimento.

Il primo focus è nella fase di problem-setting, senza la quale ogni tentativo di problem-solving risulta vano. La preoccupazione principale del consulente è la seguente: Stiamo cercando di risolvere i problemi sbagliati? Perché investire il proprio tempo e quello del cliente su problemi irrilevanti? Posso essere produttivo e veramente utile?

Il T-chart si prefigge di dare un contributo alla risoluzione di problemi, passando dalla non-definizione alla definizione, dalla oscurità alla presa di coscienza.

Il passaggio di Tullio-Altan è qui estremamente chiarificatore della valenza che un approccio di problem-setting è in grado di fornire alla qualità di vita dell’uomo e delle aziende:

Se noi viviamo in una certa situazione avvertendo in essa delle oscure esigenze, che non riusciamo ancora a chiarire a noi stessi, ma solo a sentire angosciosamente, in tal caso possiamo dire che stiamo soffrendo le contraddizioni che la caratterizzano, senza avere una visione razionale dei reali problemi che la distinguono. Dal momento nel quale noi riusciamo ad iniziare un processo di problematizzazione di tali contraddizioni sofferte, il processo di una conoscenza nuova ha preso il suo corso. Quando un dubbio angoscioso prende la forma di un preciso problema, la sua soluzione è vicina.[1]

Non si tratta di fissare per sempre il futuro con il cemento armato e irrigidirlo. E’ impossibile. Si può invece capire anche solo un micro-brano di una soluzione vicina o fare un passo concreto verso uno stato migliore, e questo è già un ottimo traguardo.

“Quando ti dai obiettivi troppo elevati e non sei in grado di raggiungerli, il tuo entusiasmo si trasforma in amarezza. Cerca una meta più ragionevole e poi gradualmente sorpassala. È il solo modo per arrivare in vetta.”

(Emil Zatopek)

[1] Tullio-Altan, C. (1983). Antropologia. Milano: Feltrinelli. P. 206-207.


© Articolo Copyright di Dott. Daniele Trevisani http://www.danieletrevisani.it

 

Seminario esperienziale su Comunicazione Efficace, Ascolto ed Empatia, Coaching e Sviluppo del Potenziale Personale, 21/22 settembre 2019

Iniziativa informativa a cura di www.studiotrevisani.it – Il workshop/seminario del weekend del 21/22 settembre 2019 riguarda la Comunicazione, l’Ascolto ed Empatia, le Energie Personali e il Potenziale Personale.

  • COSA RENDE QUESTO CORSO DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI? Il FATTO di essere tenuto DIRETTAMENTE e senza intermediari, dai 2 FORMATORI PIU’ QUALIFICATI IN ITALIA, gli AUTORI DEI BESTSELLER assoluti su questo campo, il dott. Daniele Trevisani (OLTRE 18 LIBRI IN 4 LINGUE) e il dott. Lorenzo Manfredini (OLTRE 13 LIBRI SU AMAZON). Potrai vedere qui l’elenco totale dei Bestseller di Daniele Trevisani e l’elenco totale dei libri di Lorenzo Manfredini.
  • NESSUN FORMATORE IN ITALIA PUO’ CONTARE QUESTA QUANTITA’ E QUESTA QUALITA DI CONTENUTI . PENSACI BENE PRIMA DI FARE FORMAZIONE CON ALTRI, GUARDA CHI E COSA HANNO SCRITTO, LA SERIETA’ E PROFESSIONALITA’ DELLA LORO PRODUZIONE – POI DECIDI CON LA TUA TESTA.

Programma del Workshop di Crescita Personale e Comunicazione, Ascolto ed Empatia.

  1. Comunicazione Umana, verbale e non verbale. La mappa della comunicazione Umana.
  2. Le energie personali. Una mappa per orientarsi nella Crescita Personale (Modello HPM), la Salute e il Benessere Mentale e Fisico
  3. Comunicazione Efficace vs. Incomunicabilità
  4. L’ascolto e l’Empatia, con esercizi pratici.
  5. La personalità e la psicologia della comunicazione
  6. Il Training Mentale per ottimizzare le proprie potenzialità
  7. La crescita personale e lo sviluppo del proprio Potenziale Umano
  8. L’intelligenza emotiva e la capacità di stimolare e gestire le proprie emozioni
  9. Il Coaching come arte dello Sviluppo Personale
  10. Attivare un piano di sviluppo per se stessi: le azioni per sviluppare il proprio potenziale.

Per aderire: è possibile compilare il Form indicato a fine di questa pagina, oppure acquistare un biglietto di ingresso tramite la apposita pagina su Eventbrite.

Quota di partecipazione

  • Il workshop è disponibile a soli 149 Euro + (per i non associati STEP) una quota associativa una-tantum di 50 Euro valida per tutto l’anno per la partecipazione a singoli workshop, anzichè 250 Euro di quota standard.
  • Il weekend è il primo incontro, frequentabile a se stante, del Master in Coaching UP-STEP, del quale diamo sotto le informazioni complete per chi desideri. E’ da considerare un modulo completo, ma con la possibilità di continuare la propria formazione nel Master, se si trova il piacere di un gruppo con il quale crescere e una consonanza forte tra l’esperienza formativa e i propri obiettivi di sviluppo personale.
  • La quota pagata per il weekend viene scalata dal contributo necessario per partecipare all’intero Master, per chi desidera proseguire nella sua Formazione.

Executive Master in Coaching & Mental Training e Scuola di Counseling STEP

Sede: Montegrotto Terme (PD), presso hotel termali convenzionati

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Date (in grassetto, le Master Lecture previste)

  • 21/22 settembre 2019 – dott. Lorenzo Manfredini e dott. Daniele Trevisani –  Ascolto Attivo, Comunicazione, Empatia, relazione e Coaching, Intelligenza Emotiva, Sviluppo Personale per il Benessere Mentale e Fisico
  • 26/27 ottobre 2019 – Prof. Angelo Gemignani. Neuroscienze cognitive e comportamentali. Il cervello, come funziona, come inganna, e come averne la padronanza
  • 23/24 novembre 2019 – Stefano Tovaglieri DT Nazionale di apnea outdoor – Arte e Scienza della Performance. La scoperta del limite e la conoscenza di sè
  • 21/22 dicembre 2019 – Ing. Lorenzo Savioli – Leadership e PNL, Comunicare e gestire efficacemente i Team e le Risorse Umane unendo sensibilità e concretezza
  • 25/26 gennaio 2019 – Cr. Francesca Marchegiano – Storytelling, arte psicologia e scienza della narrazione e autobiografia con “Il Viaggio dell’Eroe”
  • 29/Febbraio 2020 – Dott. Giuseppe De Felice – Psicologia della Gestalt e relazioni umane
  • 28/29 Marzo  2020 – Cr. Massimiliano Babusci – Sistemica e Costellazioni Familiari, conoscere sé stessi e il campo di relazioni in cui siamo immersi

L’inizio del Master è possibile sia dalla prima lezione, che dalla seconda lezione con recupero dei temi della prima sessione svolto dai nostri Allievi Senior via Skype, oltre al materiale didattico fornito a tutti i partecipanti.

Gli orari sono 9.30-18 il sabato e 9.30-16.30 la domenica

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Il Master si svolge 1 weekend al mese, per 7 mesi. Si articola attraverso Seminari Tematici (Master Lecture), lezioni su temi di comunicazione, crescita personale, Potenziale Umano, formazione, coaching, lavoro d’aula in sottogruppi, lavori individuali, produzioni di materiali e ricerche.
Prevede inoltre fasi di apprendimento sul tema del colloquio interpersonale e di coaching, la conoscenza delle dinamiche delle emozioni nelle performance professionali, e il lavoro sulle dinamiche della bioenergetica con esercizi di Training mentale.
  • Gli esercizi corporei, parte integrante del master, offrono un valore aggiunto, includendo la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico.
  • Permettono di migliorare la salute e il benessere sia fisici sia psicologici, tramite la cura e l’accrescimento della propria energia interna.
  • Oltre ad uno staff di 4 docenti Senior, l’ambiente didattico è davvero speciale. Il tutto è infatti arricchito dalla possibilità di realizzare importanti fasi di esercizi di Training mentale e bioenergetico in piscine termali. Il Master nella sede di Montegrotto – unico nel suo genere in Italia.
  • La peculiarità di disporre dell’accesso ad acque termali consente esercizi non obbligatori ma sempre estremamente graditi dai partecipanti.

Qui, un breve video realizzato da Virginia Tortella, atleta partecipante al modulo Neuroscienze, per cogliere dalle immagini le atmosfere e gli ambienti che respiriamo al Master

Qui invece un brano di lezione sul tema dell’Intelligenza Emotiva ed Energie Emotive. Ricordiamo che i brani di lezione servono solo per preparare le esercitazioni pratiche che i partecipanti svolgono in coppie e in sottogruppi per applicare concretamente i concetti appresi e consolidarli nella pratica.

Vogliamo ribadire sempre che il Master prevede per il 90% attività esercitativa e solo per la parte strettamente necessaria fa ricorso a lezioni concettuali, lasciando gli approfondimenti ai tanti momenti che il partecipante può ricavarsi nel corso del mese, e massimizzando il valore dello stare assieme e potersi esercitare con altre persone che fano assieme lo stesso “viaggio” di crescita personale. Un valore aggiunto che nessun master a distanza o master Online potrà mai dare o sostituire. Non cadete nei tranelli delle promesse di “facilità”!

Temi formativi del Master

Oltre ai temi e questioni rilevanti emergenti dalla ricerca sul Potenziale Umano, comunicazione, leadership e crescita personale, vengono affrontati ogni anno diversi ambiti professionali tramite seminari tematici (Master Lecture). Le Master Lecture possono essere selezionate di volta in volta tra diversi temi emergenti della ricerca, di cui offriamo qui una panoramica indicativa:

Temi per le Master-Lecture

Benessere Mente-Corpo

Come la mente agisce sul corpo. Le condizioni per il benessere, capirle e crearle. La salute fisica connessa alla ricerca dello stato mentale ottimale. Le leggi del sonno, del recupero e della rigenerazione fisica e mentale. Alimentazione e psicosomatica. Respirazione, stili di respirazione e lavoro pratico sulla respirazione. Gli stati del sistema nervoso (simpatico e parasimpatico): come riconoscere i segnali di attivazione e intervenire precocemente per riallineare mente e corpo ai nostri desideri e stati ottimali. Potenziare le capacità di attivazione, di rilassamento, di concentrazione. Capire come le empasse esistenziali e stati emotivi difficili si trasformano in frustrazioni fisiche e corporee. Adottare consapevolezze per stili di vita nuovi.

Bioenergetica ed energie personali

Il principio carica-scarica. Il lavoro di Alexander Lowen e le moderne innovazioni che derivano dalle contaminazioni olistiche con ginnastica, psicologia, arti marziali, neuroscienze. La connessione tra bioenergetica e ginnastica tradizionale. La connessione bioenergetica arti-marziali. Esercizi pratici di Neo-Bioenergetica applicata. Potenziare il corpo per potenziare la mente. Scoprire le resistenze mentali e stati emotivi che condizionano le esperienze corporee. Cambiare il sentire corporeo, migliorare il senso di benessere fisico, le energie positive del corpo, sperimentare il sollievo del vivere nel flusso corporeo. Imparare a rilassarsi con il corpo ancora prima che mentalmente, e provocare reazioni a catena positive.

Comunicazione Efficace

Il modello Shannon-Weaver e l’esame delle variabili fondamentali della comunicazione. Le Dissonanze Comunicative, di Identità e di Percezione. Il modello Tensione-Impulso-Movente-Azione. Il modello del Comportamento Pianificato e la modifica delle mappe mentali. Il Modello delle 4 Distanze (4-Distances Model per l’analisi delle incomunicabilità. Il T-Chart: comprendere la psicologia del tempo per comunicazioni persuasive efficaci. La comunicazione persuasiva applicata tramite esercizi di ascolto e domande. Esercizi di comunicazione potenziata con tecniche retoriche, di visualizzazione e immaginazione guidata. Copioni di relazione nelle situazioni di persuasione e cambio di copione.

Marketing & Sales

L’approccio di marketing ALM – Action Line Management. L’analisi degli scenari di mercato, la segmentazione psicografica, la segmentazione sociodemografica, i criteri di segmentazione adatti ai diversi business. Il posizionamento percettivo, dal Personal Branding al posizionamento del marchio. La mission aziendale e la rivisitazione della mission in base agli scenari e alla relazione d’aiuto. La struttura del Value Mix, il Mix di Valore erogato ai clienti. Le linee d’azione e come queste vanno variate cliente per cliente. La comunicazione front-line, dai canali umani e interpersonali, telefonici, email, social e il concetto di Total Quality Communication per la vendita, il  marketing, il posizionamento personale di un professionista o impresa.

Formazione Formatori

I fattori dell’Andragogia: la scienza della formazione degli Adulti. I modelli per la Formazione Attiva. Tecniche di formazione attiva in aula. Tecniche di formazione attiva in outdoor. Assertività e leadership d’aula. Comunicazione chiara ed efficace. Gestire giochi d’aula ed esercizi. Il lavoro in sottogruppi e il feedback interno ai sottogruppi. La motivazione ad apprendere e lo stimolo motivazionale. Riconoscere i sequestri emotivi e le frustrazioni, trasformare le energie negative in energie positive ed espressive.

La Comunicazione Assertiva

Cosa vogliamo, cosa non vogliamo. Identificare gli scostamenti tra come siamo e come vorremmo essere. distonie tra identità e immagine. “Tutto parte dalle Energie“: come le Energie condizionano la nostra capacità di comunicare. Imparare ad esprimere i propri bisogni ed esigenze. identificare credenze negative su di sè e sbloccarle. Imparare a dire No di fronte a richieste che distruggono le proprie energie. Imparare a dire Si di fronte alle opportunità. Dare e ottenere quello che si desidera nelle relazioni evitando soprusi e aggressività. Saper fissare regole del gioco chiare, saper dire di no e di si nei contesti appropriati, saper decidere, e superare le indecisioni.

La Leadership e i Team. Team Leadership e Fattore Umano

Dirigere un gruppo. Dare obiettivi. Verificare risultati, comportamenti, atteggiamenti. verificare il proprio stile di leadership. Leading by Principles & Leading by Example. La condivisione dei principi. Il lavoro sulla Memetica del gruppo e sugli stili di pensiero del gruppo. La valorizzazione dei Potenziali Personali e del Potenziale del Team. La comunicazione nel team: come comunica un team ad Alte Prestazioni. Scoprire le esperienze che le persone fanno nel gruppo. Trovare modalità per dare risposte ai bisogni individuali nel gruppo e come il gruppo può diventare anche uno spazio di espressività personale. Vivere gli adattamenti e rinunce necessarie per essere parte di un team con gioia e non con afflizione.

La comunicazione non verbale e il Body Language

Quando il corpo contraddice le parole. Riconosce le bugie e le dissonanze. Il sistema cinesico e le distanze personali. Il sistema aptico e tattile. La prossemica e gli stili di comportamento non verbale. Le posture. Le sinestesie e congruenze verbali e non verbali. I movimenti del volto e il Facial Action Coding System. I movimenti del corpo. L’espressività corporea. Le esperienze della vita che lasciano il segno sul corpo: scoprirle, conoscerle, lavorarci sopra.

Comunicazione efficace vs. incomunicabilità

Quando la comunicazione è efficace e quando si genera incomunicabilità i segnali dell’incomunicabilità. Il modello delle 4 distanze (4 Distances Model) per riconoscere i 4 strati dell’incomunicabilità. Il lavoro sui ruoli. il lavoro sui codici comunicativi. Il lavoro sul Common Ground valoriale e la visione del mondo. Il lavoro per creare esperienze condivise e capacità di condivisione. Scoprire le fonti dei conflitti, le interazioni tra comunicazione, personalità, stili comunicativi, esperienze personali, vissuti emotivi. Usare e conoscere le tecniche per ripulire l’incomunicabilità, aiutare gli altri, lavorare assieme e collaborare nel formato migliore possibile.

La Psicologia degli Archetipi

Riconoscere il nostro Archetipo dominante. I modelli che ci guidano e ci ispirano. Esame di video e role-playing per imparare a riconoscere gli Archetipi dai comportamenti. Il lavoro di connessione tra Archetipi e Obiettivi Personali. La ristrutturazione dei propri Archetipi e il viaggio di Crescita Personale. Esame di personaggi filmici e vide-spezzoni per potenziare le capacità di riconoscimento. Esercitazioni di sblocco personale. Permettersi di essere diversi dal formato dominante introiettato nella fase di bambino e adolescente. Percepire veramente chi siamo, in che direzione vorremmo andare, come ci sentiamo nei nostri ruoli, come cambiare e migliorare il nostro vissuto.

master in coaching

SpecializzazioniOltre ai temi didattici comuni inerenti il coaching, sono possibili diverse specializzazioni che vengono espresse nello svolgimento della tesi individuale

  • Sports Coaching
  • Business Coaching
  • Life Coaching
  • Health Coaching

Lo staff docente è frutto di una scelta rigorosa che lo differenzia da molte altre proposte e scuole di coaching: si avvale unicamente di docenti Senior che devono possedere – ciascuno – almeno 25 anni di esperienza diretta nel campo, oltre alla Laurea e con comprovate esperienze scientifiche e di ricerca. L’attuale panorama che vede la presenza di una grande varietà di scuole dalle dubbie basi scientifiche ha richiesto questa scelta di fondo. Lo staff attuale è composto da:lorenzo manfredini master in coaching step 1

Dott. Lorenzo Manfredini -Psicologo – Psicoterapeuta – Supervisor di Counseling – Giornalista. Con 2 lauree all’attivo (Pedagogia e Scienze Motorie-Isef) è precursore in Italia delle metodologie di Dinamica Mentale già dagli anni pionieristici in cui esse sono emerse, è Direttore di Scuole di Counseling, e formatore di molti attuali protagonisti del mondo del coaching e della formazione in Italia. Coach di Campioni Mondiali in discipline quali apnea, volo a vela e sport estremi. Si occupa attivamente di Psicoterapia ad indirizzo Corporeo e Psicologia Umanistica, sia come pratica personale che cooperando con istituti di ricerca e ricercatori internazionali.Immagine 3

Dott. Daniele Trevisani – Consulente, Formatore, Coach, Scrittore. Autore di 12 libri, Bestseller e trattati quali

Vincitore del premio Fulbright (Governo USA) come miglior contributore italiano nelle scienze della comunicazione e fattore umano, è inoltre coach di atleti di livello mondiale inclusi 5 Campioni Mondiali e Intercontinentali in Kickboxing, Boxe e Arti Marziali, così come di Artisti e Professionisti. Consulente in HR (Human Resources) e formazione per istituzioni e imprese.

angelo gemignani master in coaching step 2Dott. Angelo Gemignani. Psicofisiologo dell’Università di Pisa, del Centro Extreme della Scuola superiore Sant’Anna e ricercatore dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr. Opera negli studi inerenti lo stress su settori di confine quali l’esplorazione spaziale, i funzionamenti della mente e le neuroscienze applicate alle performance umane.La scuola del Master Step aderisce a Sicool (Società Italiana Counselor e Operatore Olistico) e le ore formative del Master sono valide come esperienza curricolare per il conseguimento dei diplomi previsti dalla Legge 2013 (Aree del Coaching, Operatore Olistico, Counselor) in base agli Statuti delle Associazioni di Categoria valutanti e alle leggi vigent

Il Master consente inoltre di venire a contatto con il mondo in continua evoluzione delle Neuroscienze Cognitive e Comportamentali. Attraverso un workshop dedicato, incluso nel Master, tenuto da un ricercatore di fama internazionale come il Dott. Angelo Gemignani, Neuroscienziato e Ricercatore del CNR di Pisa, che ha attribuito la Laurea Honoris Causa al Dalai Lama e svolge ricerche pionieristiche sulla coscienza e la ricerca del benessere.

Il Master nella sua intera durata ha un costo di 1500 euro, dei quali 500 di quota annuale associativa, e 1000 di quota formativa (Iva esente ex legge regime forfettario). Le spese alberghiere e di viaggio sono a carico del partecipante, potendosi organizzare, ciascuno, a seconda della sua località di residenza.

Le 4 grandi Distanze Relazionali nei rapporti tra Persone

di Daniele Trevisani http://www.danieletrevisani.it Copyright dal libro “Parliamoci Chiaro“, Gribaudo- Feltrinelli editore

Le quattro grandi distanze relazionali

La distanza tra persone è un fatto fisico, ma la fisicità è nulla rispetto alla distanza psicologica. Nel modello delle Quattro Distanze vengono esaminati i principali fattori che creano distanza relazionale, raggruppandoli in quattro grandi classi, utili per qualsiasi intento, sia di costruzione di rapporti ma anche di identificazione di incomunicabilità esistenti.

Queste grandi classi sono:

  1. le distanze e differenze di ruolo e identità tra comunicatori, incluse le differenze di personalità o stato d’animo;
  2. le distanze e differenze nei codici e stili comunicativi;
  3. le distanze e differenze valoriali, di atteggiamenti e credenze possedute;
  4. le distanze e differenze nei diversi tipi di vissuto personale, sia fisico che emozionale.

Una sola di queste variabili è sufficiente a creare incomunicabilità. La combinazione di queste è ancora più difficile da gestire, perché arriva a creare distanza relazionale forte.

La distanza relazionale è un fatto reale. Possiamo essere vicinissimi ad una persona (ad esempio in ascensore, o ad un semaforo) e disinteressarci completamente della vita di quella persona, e lui/lei della nostra. Quella persona sarà a noi “distante”.

Ognuno andrà per la sua strada, ognuno nella sua vita.

Succede anche nella strada. Passiamo a fianco di una persona in un marciapiede camminando, o in ascensore. Un lampo fugace di vicinanza fisica, ma nessun vero collante relazionale, anzi, il gelo. Spesso, nemmeno uno sguardo.

Puoi abitare in un palazzo con decine di famiglie e non essere andato oltre il “buongiorno” con qualcuno di questi, e con alcuni nemmeno quello. In altre situazioni, vi sono persone con le quali senti di poter raccontare tutto di te, o tu stesso ti metti a disposizione totale per un ascolto profondo, vero, interessato.

A quale grado di distanza siamo quindi con le persone cui teniamo? E a quale distanza relazionale siamo con le persone con cui dobbiamo o vogliamo lavorare, che si tratti di anni o di un singolo progetto di poche ore?

Anche quando un progetto è singolo e limitato nel tempo, nasce giocoforza il fenomeno della comunicazione nel team. In questo team ci saranno diversità, ci saranno persone che dovranno lavorare fianco a fianco, persone di provenienze professionali diverse, di culture diverse, ideologie diverse, codici comunicativi solo in parte condivisi, e il rischio di fallimento e di conflitto – se non anticipato – diventa molto alto.

 

 

 

L’attrito relazionale è un dato di fatto, anche nelle coppie di fidanzati, di sposi, di amici, di colleghi, e tra figli e genitori, e aumenta all’aumentare delle quattro distanze. È questo attrito che, portato all’ennesima potenza, ha generato nella storia disastri, lotte, guerre e devastazioni.

Se riconosciuto presto, invece, può essere gestito, e le relazioni umane possono prendere una piega completamente diversa, andando verso la Comunicazione Costruttiva, la comunicazione che sviluppa progetti, idee e valore. Possono anche generare una Comunicazione Positiva, relazionalmente nutriente, calda, accogliente, emotivamente pulita e arricchente. E allo stesso tempo, in queste condizioni, l’ascolto diventa un piacere, non un compito quasi impossibile.

A volte viviamo rapporti che solo apparentemente sono di vicinanza psicologica, ma che in realtà dimostrano tutta la loro falsità non appena un incidente critico fa emergere la reale distanza siderale di valori nei rapporti umani.

Tale distanza può essere ampiamente inconsapevole: possiamo credere di essere vicini ed essere in realtà molto lontani. Un falso indicatore di vicinanza è ad esempio la confidenza, l’eliminazione del “Lei” o di altre modalità di distanziamento linguistico.

Tutti sappiamo, però, come si possa conversare amabilmente con qualcuno che sembra amico e in realtà non lo è.

Anche matrimoni e amicizie vivono momenti di apparente distanza o apparente lontananza, le persone si “avvicinano” e si “allontanano” relazionalmente, come comete, in traiettorie a volte molto prevedibili, a volte le persone compaiono nella nostra vita come meteore brillanti nel cielo per poi sparire.

Quindi mettiamo in chiaro che la distanza non è solo questione di apparenza ma qualcosa di più profondo.

La distanza relazionale esiste, crea incomunicabilità, e, con incomunicabilità in corso, nessun progetto può davvero fare lunga strada.

 

Principio 1 – Gli elementi che incidono sulla comunicazione efficace e sull’incomunicabilità

La comunicazione diventa difficile quando:

  1. le persone non accettano i ruoli reciproci nella comunicazione, manca accettazione nelle identità reciproche che le persone vogliono assumere, le parti non si riconoscono e non si legittimano come controparti accettate;
  2. le distanze nei codici e stili comunicativi sono ampie, rendendo tecnicamente difficile o impossibile la comprensione dei significati della comunicazione stessa. I linguaggi sono poco comprensibili, vi sono termini sconosciuti, e significati non condivisi;
  3. vi sono divergenze valoriali, di atteggiamenti e valori, sia superficiali che in profondità, e il grado di differenza (quanta differenza) si amplifica tanto più quanto la comunicazione tocca i valori fondamentali di uno o più comunicatori, sino al punto che la posizione altrui venga percepita come inconcepibile e contraria rispetto ai propri valori;
  4. le parti sono caratterizzate da diversi tipi di vissuto personale, sia fisico che emozionale, con incremento dell’incomunicabilità al crescere di questa diversità, e non possiedono esperienze comuni né fisiche né emotive che possano fare da facilitatore.

 

La comunicazione diventa positiva ed efficace quanto più:

  1. le persone accettano i ruoli reciproci nella comunicazione, si crea accettazione nelle identità reciproche che le persone si danno (“accetto il tuo ruolo per come tu me lo presenti”), le parti si riconoscono e si legittimano reciprocamente come degne di un rapporto proficuo;

  2. le distanze nei codici e stili comunicativi sono ridotte o si riducono, progressivamente, rendendo tecnicamente più semplice la comprensione dei significati, basata su segni condivisi, linguaggi comprensibili, e significati condivisi;

  3. vi sono poche divergenze valoriali, o queste sono solo superficiali, mentre nei valori profondi si trova condivisione.

  4. le parti sono caratterizzate da un certo grado di “Common Ground” (terreno comune) nel vissuto personale, sia fisico che emozionale, e questo aumenta grazie ad esperienze condivise, rendendo la comunicazione più positiva ed efficace.

 

È abbastanza comprensibile e naturale il fatto che al crescere della distanza psicologica tra persone, aumenti l’incomunicabilità, ma prendere coscienza di questo non è sufficiente.

Occorre capire dove mettere mano per lavorare sull’incomunicabilità. Su quali variabili agire quindi? Come capire la distanza reale che esiste in un certo momento? Come ridurla?

In che ambiti è importante lavorare sulle Quattro Distanze? Questo tema merita un approfondimento.

 

di Daniele Trevisani http://www.danieletrevisani.it Copyright dal libro “Parliamoci Chiaro“, Gribaudo- Feltrinelli editore

Conversazioni tossiche e conversazioni positive

Copyright dal libro “Parliamoci Chiaro“, Gribaudo- Feltrinelli editore

ogni giorno siamo immersi in conversazioni, a tavola, al lavoro, a casa, ovunque… ma queste possono essere tossiche e distruttive, o rigeneranti e positive. Esaminiamo più a fondo questo aspetto.

 

… se non accetti una vita mediocre, una comunicazione mediocre, tra vite vuote, spente, maschere e ombre, troverai la tua strada… perché la cercherai ogni giorno come un fiore insegue la luce.

Daniele Trevisani

 

Cos’è una conversazione positiva? È una forma d’incontro dalla quale usciamo felici. E non tanto per quello che abbiamo portato a casa, ma per come ci siamo sentiti, per quello che siamo riusciti a costruire, per quel futuro positivo di cui quel brano di conversazione è diventato un tassello, e per il piacere che quel brano stesso di vita ci ha dato.

Al contrario, una conversazione negativa è densa di fraintendimenti, di stati emotivi pessimi, di grigiore. È “entropia comunicativa” (confusione sui significati e scopi del comunicare), e produce il drenaggio delle nostre forze e delle nostre risorse più preziose: le energie personali, le emozioni, il tempo.

Le parole di oggi sono spesso “malate”, hanno perso il significato denso e forte che avevano. Abusate e forzate, si sono spente.

 

La parola “Amore” ha tanti significati; diciamo di amare il gelato, un paio di jeans o un certo film. Abbiamo abusato di quella parola e ora dobbiamo guarirla: le parole si possono ammalare e possono perdere il loro significato originario; dobbiamo disintossicarle e riportarle alla piena salute.

Thich Nhat Hanh[1]

 

Una comunicazione sana e ben funzionante riesce a far passare messaggi sia con le parole, con i gesti, con i simboli, e a far sì che il significato originario arrivi “pulito”, senza fraintendimenti. Una comunicazione malata invece fa sì che il messaggio originario arrivi “distorto”, amputato, modificato, persino opposto negli intenti di chi lo invia. Da qui all’arrivo dell’incomprensione, e del conflitto, tra persone, tra gruppi e persino nazioni, il passo è breve.

Serve un modello che ci guidi attraverso i meandri di cosa accade in una conversazione, scopo di certo arduo ma non impossibile, e il modello delle Quattro Distanze della Comunicazione è pensato proprio per questo.

Decidere di “prendere in mano” la propria capacità di comunicazione, e lavorarci sopra, è un atto coraggioso, nobile, degno di persone dallo spessore morale forte.

 

“Quando un uomo decide di fare una determinata cosa, deve andare fino in fondo ma deve prendersi la responsabilità di quello che fa. Qualunque cosa faccia, deve prima sapere perché lo fa, e poi deve andare avanti con le sue azioni senza dubbi o rimorsi. In un mondo in cui la morte ci dà la caccia non c’è tempo per rimpianti o dubbi. C’è solo tempo per le decisioni.”

Carlos Castaneda, “Gli insegnamenti di Don Juan”

 

“Costruire” qualcosa di positivo con la comunicazione non è per nulla scontato, molto spesso basta una parola, uno sguardo, per costruire, e un altro per distruggere o fare danni.

La comunicazione è un atto che può generare un’esperienza meravigliosa, positiva, felice, di grande condivisione oltre ogni forma di separazione e barriera. Ma è una conquista.

Chi “fa finta” che le differenze tra persone non esistano o non contino, sta nascondendo la realtà dei fatti. Molto meglio considerare questa realtà, e trattarla per quello che è, con coraggio.

Un punto fondamentale da chiarire subito è che la comunicazione non è un messaggio “lanciato nello spazio” che non avrà mai risposta, ma una forma di interazione continua, una vera e propria conversazione in cui emittenti e riceventi sono sempre attivi. Tra questi avvengono centinaia e migliaia di micro-comunicazioni, ciascuna delle quali può essere chiara o invece portatrice di confusione, malintesi o stati emotivi negativi.

Per avviare una comunicazione positiva, quindi, dobbiamo portare cura ai singoli “frames” comunicativi, così come si cura un delicato fiore in una serra, fiore dopo fiore, pianta dopo pianta.

Ognuno di noi ha propri interessi, propri bisogni, proprie esigenze, e queste trasudano e trapelano in ogni nostra interazione. La comunicazione umana è uno strumento, e a volte il solo strumento di cui disponiamo, per ottenere le risorse per la nostra sopravvivenza, o ottenere quello che vogliano nella vita, raggiungere obiettivi, e gioire per i risultati che la comunicazione stessa ci può portare.

Togliete ad un uomo la possibilità di comunicare, e diventerà un sasso.

Ma come tutti sappiamo, non è sufficiente comunicare “tanto per fare”, non è sufficiente chiedere per ricevere. Chi pensa che tutto arriverà automaticamente, che tutti ci diranno sempre sì e saranno daccordo, forse ha in mente un modello comunicativo in cui un padrone comanda e gli schiavi eseguono silenziosi. Una condizione di sottomissione comunicativa che ha poco spazio nei nostri cuori.

Nella vita tra persone vere, la possibilità di schiavizzare è per fortuna sempre più remota, seppure non debellata. La probabilità che occorra invece essere chiari, o persuasivi, o comunicare in modo chiaro ed assertivo, è molto più concreta e reale, soprattutto in ambito aziendale e familiare.

Anche perché la schiavitù oggi prende forme subdole e nuove, come il vivere in climi emotivamente tossici senza riuscire ad uscirne, o la dipendenza psicologica da persone di cui vorremmo fare a meno, e l’incapacità di essere chiari e convincenti sui nostri diritti, e nei progetti cui lavoriamo. Per questo, è bene far tesoro dei metodi che qui avremo modo di conoscere.

Comunicare ha senso sempre e solo quando viene fatto per aumentare la felicità, la soddisfazione, il piacere, la positività, e ci aiuta ad individuarle, e non per alimentare la divisione, il conflitto, la malattia.

 

E’ un primo grande passo verso la conoscenza di te stessi essere in grado di riconoscere che cosa ti rende felice.
(Lucille Ball)

 

Nella comunicazione, la possibilità di un’incomprensione, di un disaccordo, di una difficoltà comunicativa o problema è sempre reale e concreta. Anzi, abbiamo la certezza che le comunicazioni possano dare luogo a fraintendimenti e conflitti, anche pesanti, proprio perché avvengono in condizione di differenze culturali, anche lievi, o comunque di diversità tra persone, e questo, se non vi si presta attenzione e sensibilità, accadrà.

Parlarsi chiaro è quindi anche un invito a confrontarsi con le distanze psicologiche e comunicative che possono esserci tra noi e le altre persone, per trovare quella “distanza relazionale efficace” nella quale riusciamo a comunicare bene, con rispetto di noi stessi e degli altri. Il modello delle Quattro Distanze ci aiuta proprio a capire quali possono essere le quattro grandi “trappole” le tipologie di distanza relazionale che possiamo incontrare nella comunicazione, ma anche, e di conseguenza, i motori di una comunicazione positiva e le strategie per comunicare meglio.

Ogni volta che interagiamo con una persona anche solo leggermente diversa da noi, qualche anno di età di differenza, una provenienza geografica diversa, una scuola frequentata diversa, una formazione diversa, uno stato emotivo diverso, siamo in presenza di un certo grado di diversity e questo ci impone la necessità di aggiustare il tiro della comunicazione. Se poi si presentano forti differenze etniche, religiose, e culturali nelle ideologie di fondo, la cosa diventa ancora più difficile.

Le differenze tra comunicatori non finiscono qui. Possono subentrare diversità anche forti negli stati emotivi che vivo io e vive l’altro, diversi tipi di personalità che interagiscono tra di loro e a volte si abbracciano, a volte fanno scintille. Mentre comunichiamo, abbiamo diversità di umore, di emozioni, di come ci sentiamo persino fisicamente, diversità e barriere che interagiscono tra di loro, a complicare il tutto.

Più che una “comunicazione semplice”, in presenza di anche una moderata dose di diversità tra persone, dovremmo parlare e pensare in termini di una “comunicazione strategica”.

In una comunicazione che diventa strategica si fa strada il concetto di “Information Operations” o “Info-Ops”, un concetto di derivazione militare, ma che rende bene un quadro della situazione: le informazioni e le comunicazioni, in condizioni di diversity, hanno un obiettivo, funzionano meglio se progettate, se architettate, e quando ci si pone un certo atteggiamento di attenzione, sensibilità e progettazione, quantomeno a come far sì che il messaggio possa essere accettato dai filtri culturali e ideologici di chi lo riceve, e non bloccato immediatamente.

Per comunicare strategicamente servono modelli. Modelli che aiutino ad analizzare la comunicazione, modelli per costruire messaggi, modelli di ascolto e comprensione raffinati.

Prendere atto del fatto che esistano diversità richiede coraggio. Volere, nonostante questa diversità, provare a costruire qualcosa assieme, è un atto di coraggio.

Il coraggio non può essere contraffatto, è una virtù che sfugge all’ipocrisia.
(Honoré de Balzac)

[1] Thich Nhat Hanh (2014). Sono qui per te. Per una relazione d’amore duratura e consapevole. Terra Nuova Edizioni, p. 76

Copyright dal libro “Parliamoci Chiaro“, Gribaudo- Feltrinelli editore