Guardare a lato… apprendere il management in base ai principi sani della Permacultura

fonte: elaborazione da Wikipedia

La permacultura è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.
Il metodo della permacultura è stato sviluppato a partire dagli anni settanta da Bill Mollison e David Holmgren attingendo da varie aree quali architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia.

David Holmgren sintetizza i principi alla base della permacultura in dodici punti.[5]

 

  1. Osserva e interagisci (la bellezza è negli occhi di chi guarda) Osservare il paesaggio e i processi naturali che lo trasformano è fondamentale per ottimizzare l’efficienza di un intervento umano e minimizzare l’uso di risorse non rinnovabili e tecnologia. L’osservazione deve essere accompagnata dall’interazione personale.
  2. Raccogli e conserva l’energia (prepara il fieno finché c’è il sole) Raccogliere e conservare l’energia è alla base di tutte le culture umane e non. Per energia si intende tutto ciò che può essere immagazzinato e/o mantenuto in buono stato e che è fondamentale per la sopravvivenza di una cumunità/cultura. Esempi: cibo, alberi, semi.
  3. Assicurati un raccolto (non si può lavorare a stomaco vuoto) Assicurarsi che ogni elemento del progetto porti una ricompensa utile.
  4. Applica l’autoregolazione e accetta il feedback (i peccati dei padri ricadono sui figli fino alla settima generazione) Applicare l’autoregolazione per evitare che controllori di livello superiore siano costretti ad intervenire per riequilibrare una crescita incontrollata. Impara a riconoscere e accettare il feedback fornito dalla comunità o, più in generale, dalla natura.
  5. Usa e valorizza risorse e servizi rinnovabili (lascia che la natura faccia il suo corso) Gestire le risorse che si rinnovano e rigenerano in modo continuo senza un apporto esterno in modo che assicurino una continua resa. Allo stesso modo valorizzare i cosiddetti servizi rinnovabili, ovvero i servizi apportati da piante, animali, suolo e acqua senza che questi siano consumati nel processo.
  6. Non produrre rifiuti (Il risparmio è il miglior guadagno)(Un punto in tempo ne salva cento) Assicurarsi che i sistemi presenti nel progetto non producano niente che non sia utilizzabile e utile ad un altro sistema.
  7. Progetta dal modello al dettaglio (gli alberi non sono la foresta) Bisogna imparare a dare uno sguardo d’insieme prima d’immergersi nel dettaglio. Utilizzare soluzioni progettuali derivate da modelli osservati in natura.
  8. Integra invece di separare (molte mani rendono il lavoro più leggero) Integrare ogni elemento progettuale all’interno del sistema in modo che si sostenga a vicenda con gli altri elementi.
  9. Piccolo e lento è bello (più sono grandi e più fanno rumore cadendo) Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere di quelli grossi e veloci, fanno un miglior uso delle risorse e producono in maniera più sostenibile.
  10. Usa e valorizza la diversità (non mettere tutte le uova in una sola cesta) Valorizzare la diversità animale e vegetale. La diversità riduce i rischi derivanti dalla gran parte delle minacce: l’ammalarsi di una specie di pianta non è la fine del raccolto. Inoltre la diversità aiuta a beneficiare dell’unicità di ogni territorio.
  11. Usa e valorizza il margine (non pensare di essere sulla giusta traccia solo perché è un sentiero molto battuto) Progettare le forme delle zone di confine in modo da sfruttarne il più possibile le caratteristiche: il limite tra due sistemi diversi è il posto dove accadono le cose più interessanti. Queste zone sono spesso le più produttive in quanto possono utilizzare le caratteristiche di sistemi diversi. Un esempio dello sfruttamento dei margini è rappresentato dal sistema di canali argini “chinampa”, utilizzato tradizionalemente in Messico e Tailandia.
  12. Reagisci ai cambiamenti e usali in modo creativo (bisogna vedere le cose non solo per come sono ma anche per come saranno) Sfruttare i cambiamenti a proprio favore; questo presuppone l’osservare attentamente i segni che li precedono e intervenire in tempo.

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Chiediamoci cosa significa applicare questi principi anche al management. E al coaching… Ne verranno fuori indicazioni straordinarie…

dott. Daniele Trevisani http://www.studiotrevisani.it

La cortesia nel linguaggio e le sue dimenticanze, ricerca della comunicazione assertiva equilibrata

Spesso dimentichiamo che la forma con cui esprimiamo un concetto o una richiesta è ciò che maggiormente colpisce le persone con cui parliamo. Il contenuto, non riguarda la relazione in senso stretto. Allora ciediamoci quando siamo attenti a non offendere, a non urtare senza bisogno. E chiediamoci come si rapportano gli altri a noi, e perchè. E cosa siamo disposti ad accettare o meno, e come cambiare le cose.

Fare comunicazione assertiva equilibrata significa non abusare di formule aggressive se non ce n’è bisogno, e nemmeno umiliarsi inutilmente e “diluire il brodo” quando c’è da dare un ordine rapido. Ma ricordare che un ordine dato a qualcuno significa implicitamente assegnare all’altro uno status inferiore, e bisogna veramente chiedersi se questo sia – nella situazione – appropriato o meno.

Significa anche non accettare di essere trattati ad un livello di cortesia che risulta tossico per noi.

Questo approfondimento ci aiuta a capire:

fonte: Treccani

…non sempre per formulare richieste, preghiere, comandi, ordini si usano enunciati di tipo imperativo, anzi spesso si utilizzano, con l’eventuale aiuto di verbi modali o del modo condizionale, le forme linguistiche della domanda o dell’affermazione. Ecco alcuni esempi (da Benincà et al. 1977) in ordine di crescente cortesia:

(9)

a. c’è da telefonare alla libreria

b. ci sarebbe da telefonare alla libreria

c. telefoneresti alla libreria?

d. ti dispiacerebbe telefonare alla libreria?

e. puoi telefonare alla libreria?

f. potresti telefonare alla libreria?

g. ti sarei grato se telefonassi alla libreria

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articolo a cura di: Daniele Trevisani http://www.studiotrevisani.it Training e Coaching per la Comunicazione

La location della formazione, un fattore critico

Sala per incontri e Focus Group, Master in Coaching Step

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Caratteristiche di una buona location formativa:

  • isolamento acustico
  • piacevolezza
  • dotazioni disponibili
  • ambientazione naturale e non troppo artificiosa
  • vista sull’esterno, non claustrofibca
  • nessun scocciatore deve poter entrare

Recensione del volume PERSONAL ENERGY, a cura di Lorenzo Manfredini

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Recensione del volume PERSONAL ENERGY, a cura di Lorenzo Manfredini – http://www.stepconsapevole.it  A N N O 2 0 1 3  N UM E R O 3 8
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‘Energia Personale’ di Daniele Trevisani, al suo ottavo libro edito da Franco
Angeli, tratta con la passione e la lungimiranza che lo contraddistingue di
risorse interiori e di crescita personale.
‘Energia personale’ è la metafora di un viaggio psicologico ricco di significati
e di sfide che ogni persona onora quotidianamente, eroicamente.
La consapevolezza di avere un patrimonio di potenzialità e di risorse cui attingere
ci invita ad esplorare la capacità di influenzare i nostri comportamenti
e la nostra vita. Ci invita a riconoscere nuove teorie e profondi sviluppi
personali attraverso la scoperta di una forza generativa e di una energia psicologica
primordiale (gli archetipi).
Per questo abbiamo bisogno di alcune mappe per orientarci e compiere il
percorso di vita che meritiamo in modo autorevole.
Abbiamo bisogno di sognare, di credere, di vivere intensamente e di essere
centrati. Per questo la strada è indicata.
Le stazioni della nostra crescita personale riguardano la valorizzazione delle
energie fisiche, emozionali e mentali. Si esprimono attraverso azioni concrete,
micro-competenze. Assumono una connessione allargata nelle macrocompetenze.
Diventano progetti concreti da perseguire e valori che danno
visibilità alle cose, alle idee e alla conoscenza.
In definitiva, il libro di Daniele Trevisani ci invita a sognare un rapporto
d’amore con noi stessi, di coaching, profondo e allo stesso tempo pragmatico.

Counseling e Società, dal volume “Un counselor a fagiolo. Dalla semina alla crescita”, Aracne editrice, 2012

Articolo Copyright, autore: Fabio Artigiani, dal volume “Un counselor a fagiolo. Dalla semina alla crescita“, Aracne editrice, 2012.

codenamebluemeetingbwL’abito mentale delle performance, lo spirito guerriero nella vita di ogni giorno (lezioni dai Samu­rai)

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Da dove viene il disagio che questa Terra si porta appresso? E più in particolare, come si articola l’attuale drammatico legame generazionale tra adulti e giovani, fatto  spesso di incomprensione da un lato e disadattamento dall’altro? E in che modo il counseling si inserisce in queste dinamiche?

1. – Etica, responsabilità, politica

L’avvicinamento tra adulti e giovani, oggi è quanto mai necessario ed urgente. Ai primi è chiesta una presa di conoscenza, coscienza e responsabilità dell’eredità che stanno lasciando ai propri figli. I giovani cercano invece di comunicare il proprio disagio attraverso il rifiuto, la protesta, la dissacrazione, in un distruggere che è atto creativo, come arma di salvezza di un’autenticità sempre più repressa da stili di vita solipsistici, rinchiusi in teche al plexiglass, neon e smog.

Gli uomini di scienza sono perciò chiamati ad una analisi profonda del malessere imperante come sintomo di disagio evolutivo e di disadattamento esistenziale di massa, in quest’epoca definita decadente, dove il trascendere, l’ideologia, lo sforzo creativo sono terreni lasciati sempre più incolti per far spazio alla banalizzazione, alla serializzazione, all’ostentazione della quantità, alla monetizzazione, al consumismo, all’estetica. Questi terreni fanno crescere identità effimere e pericolosamente illusorie, favorendo la discrepanza tra mondo reale e irreale, proiettando il piano esistenziale verso una condizione egoistica, dove c’è sempre meno spazio per le emozioni e per l’empatia.

2. – Darsi un tempo

La ricerca della performance a tutti i costi ha ristretto il tempo che dedichiamo agli scambi affettivi inter ed intrapersonali: spendiamo le nostre ore alla ricerca del successo e dell’accettazione spasmodica, inseguendo quel piacere effimero e compensatorio che eccita il nostro ego, lasciando che esso debordi oltre i confini della salute.

In questa palude di superficialità, si allarga sempre più la propensione alla cura estetica: l’apparire cattura sempre più terreno rispetto all’essere, al sentire. Questo favorisce la creazione di patologie indirizzanti verso l’organizzazione di tipo narcisistico delle personalità, di vuoti affettivi, di relazioni problematiche con il proprio corpo, di alexitimie striscianti.

Anche la tecnologia ha un ruolo determinante (o ne è un sintomo?) in questa corsa verso l’alienazione da se stessi: l’andamento evolutivo tecnologico molto velocizzato crea una discrepanza sempre più marcata con l’andamento evolutivo psichico che non riesce a stargli dietro. Alla psiche serve un tempo per l’adattamento alle nuove tecnologie. Si può pensare che un habitat iper-tecnologico è fine a se stesso e non promuove alcuna specie in grado di  sopravvivere.

A tal proposito, vorrei citare Carl Gustav Jung:

«Le nostre anime, come i nostri corpi, sono composte di elementi individuali che erano già presenti nella catena dei nostri antenati. La «novità» della psiche individuale è una combinazione variata all’infinito di componenti antichissime. Il corpo e l’anima hanno perciò un carattere eminentemente storico e non si trovano a loro agio in ciò che è appena sorto, vale a dire, i tratti ancestrali si trovano solo in parte a casa loro. Siamo ben lungi dall’aver lasciato dietro di noi il medioevo, l’antichità classica e l’età primitiva, così come pretenderebbe la nostra psiche. Siamo invece precipitati nella fiumana di un progresso che ci proietta verso il futuro con una violenza tanto maggiore quanto più ci strappa dalle nostre radici. Ma se si apre una breccia nel passato esso per lo più crolla, e non c’è più nulla che trattenga. Ma è proprio la perdita di questo legame, la mancanza d’ogni radice, che genera tale «disagio della civiltà» e tale fretta che si finisce per vivere più nel futuro e nelle sue chimeriche promesse di un’età dell’oro che nel presente, a cui del resto la nostra intima evoluzione storica non è neppure ancora arrivata. Ci precipitiamo sfrenatamente verso il nuovo, spinti da un crescente senso di insufficienza, di insoddisfazione, di irrequietezza. Non viviamo più di ciò che possediamo, ma di promesse, non viviamo più nella luce del presente, ma nell’oscurità del futuro, in cui attendiamo la vera aurora. Ci rifiutiamo di riconoscere che il meglio si può ottenere solo al prezzo del peggio. La speranza di una libertà più grande è distrutta dalla crescente schiavitù allo stato, per non parlare degli spaventosi pericoli ai quali ci espongono le più brillanti scoperte della scienza. Quanto meno capiamo che cosa cercavano i nostri padri e i nostri antenati, tanto meno capiamo noi stessi, e ci adoperiamo con tutte le nostre forze per privare sempre più l’individuo delle sue radici e dei suoi istinti, così che diventa una particella della massa, e segue solo ciò che Nietzsche chiama lo «spirito di gravità». I miglioramenti che si realizzano col progresso, e cioè con nuovi metodi o dispositivi, hanno una forza di persuasione immediata, ma col tempo si rivelano di dubbio esito e in ogni caso sono pagati a caro prezzo. In nessun modo contribuiscono ad accrescere l’appagamento, la contentezza, o la felicità dell’umanità nel suo insieme. Per lo più sono addolcimenti fallaci dell’esistenza, come le comunicazioni più veloci che accelerano il ritmo della vita e ci lasciano con meno tempo a disposizione di quanto non ne avessimo prima. Omnis festinatio ex parte diaboli est: tutta la fretta viene dal diavolo, come erano soliti dire i vecchi maestri.»

In questo mondo pensiamo molto a rincorrere la prestazione ottimale, negli ambiti più disparati: dal lavorativo al sentimentale, da quello dell’amicizia a quello sociale, ecc. Questa corsa spesso ha come obiettivo il sentirsi accettati da una società, da un gruppo, da una famiglia.

Il pensiero che chi ha meno capacità di noi non merita meno di noi, è, sì, difficile da digerire, ma anche estremamente importante per ritrovare un senso di sé che non passi da un nostro agire, ma da un nostro essere.

Il counseling può inserirsi in tutto ciò fin qui descritto, favorendo un miglior dialogo introspettivo, incentivando comportamenti che mirino ad un miglior equilibrio tra esteriorità e interiorità, promuovendo la cultura del “diverso da noi”, come risorsa per conoscerci meglio ed avere perciò una qualità di vita più soddisfacente. Senza ovviamente perdere di vista il contesto quotidiano con il quale interagiamo.

3. – “Senza qualcuno nessuno può diventare un uomo” (dalla canzone “I Bambini fanno oh!” di Povia)

L’habitat primario dell’uomo è l’uomo.

Perciò “l’altro” entra giocoforza nella nostra dimensione individuale, facendone da cardine per la nostra autonomia, che non può fare a meno dello scambio con altre entità, della costruzione dei legami, dell’accettazione di un diverso che non può mai essere uguale, semmai affine, e che ci costringe in qualche modo al confronto, al di là della nostra volontà. L’autoregolazione, l’autoreferenzialità, l’autoformazione, portano invece l’identità ad un’autocostruzione illusoria e priva di confronto, di scambio con il mondo esterno, di critiche, di giudizi, priva di significato, in sostanza, imperniata su un sé distorto, ideale, irreale, solo. La perdita della capacità di riconoscimento ed accettazione dell’altro porta alla perdita della capacità di introspezione, di indagine nella propria natura intima e profonda.

Noi siamo quel che siamo a patto che gli altri ci riconoscano come tali.

E questo è tanto più importante quando gli “altri” sono persone all’interno del contesto familiare, all’interno dell’ambiente di sostegno.

4. – “L’uccisione di Babbo Natale” (F. De Gregori)

La figura di Babbo Natale ha da sempre rappresentato un gioco simbolico fantastico e divertente, che coinvolgeva adulti e bambini in una sorta di recita collettiva.  Questo gioco forniva calore, accoglienza, vicinanza e relazione, caratteristiche un po’ di tutti i “racconti del focolare”, magari narranti fatti reali, di vicende personali o non, che davano la possibilità al bambino di sentirsi parte della storia familiare in cui inserirsi e crescere.

L’utilizzo di televisione, del computer, perfino della lettura in un ambito svuotato però di relazione, in solitudine, cioè, uccide Babbo Natale, il simbolo, svuotandolo di significato, di esseri viventi, per riempirlo illusoriamente di virtuali entità perfette che in paragone rendono la realtà deludente e fuggibile.

Si riduce così lo spazio di cui la coscienza ha bisogno per far nascere e rivitalizzare i simboli.

Occorre, poi, fare attenzione a non confondere delle rappresentazioni piene e feconde come quella di Babbo Natale e della costruzione fantastica che ne segue all’interno del contesto familiare, con altre che possono sembrare simili, come alcuni moderni personaggi dei cartoni animati o dei telefilm, veicolati dalla televisione. Non è tanto la modernità che ne fa dei non-simboli, quanto la loro sterilità nella capacità di creare vicinanza tra adulti e bambini, interazione, prolificità immaginifica, esercizio nella fantasia. Anche quando questi non-simboli si rifanno più o meno esplicitamente ai miti, restano delle narrazioni che possono avere in sé anche delle valenze pedagogiche indiscutibili ed efficaci, istruttive, ma che non lasciano lo spazio necessario, come detto, al lavoro di costruzione di quegli itinerari personali che rendono la storia e i loro personaggi unici e perfetti per la mente che li ha partoriti, finanche all’interno di un racconto esterno. Creano, anzi, una “forzatura” nella mappatura della propria fantasia, della propria capacità di costruire immagini e storie, della connessione, in definitiva, tra i propri desideri e la possibilità di creare strategie opportune per realizzarli, che può provocare un’induzione di abilità illusorie e di un conseguente illusorio loro uso nella realtà, oppure un oscuramento di abilità reali illusoriamente nascoste. È evidente come questo allontani dall’autenticità delle nostre volontà e del nostro essere, lasciando che altri ne possano manipolare, più o meno volontariamente, le sorti e le destinazioni.

È difficile nascondersi come il modo che abbiamo scelto per far funzionare la nostra società sia contrario molto spesso e sempre più in profondità alla nostra dimensione umana, alla nostra salute, ai nostri figli: perciò il concreto lavorare in direzione contraria passa dall’espletamento della professione di Counselor, per aiutare con pala, catrame e sudore al sole, a costruire le strade di altri, sempre più forti e belle, nella convinzione che così si impari a rendere più bella e forte anche la propria. Il nostro senso di vita non può esulare dai sensi di vita degli altri, dai contesti degli altri che per noi diventano nell’insieme IL contesto.

Il dileguarsi dietro il conformismo è una scelta che molti operano senza avere gli strumenti per fare altro. Il Counselor lavora quindi per contribuire all’accrescimento di strumenti interni atti alla ricerca dell’autenticità, autenticità che possiamo pensare come una sorta di figura che ci dice cosa vogliamo davvero e che possiamo raggiungerlo in una certa misura, che ci dice che noi andiamo bene come siamo, che ci accudisce, che ci ama. E che fa parte di noi.

Per crearsi, per lasciare il nostro sé libero da costrizioni e gabbie, per individuarsi, per riscoprirsi, per scoprirsi, per abbracciarsi e abbracciare, occorre tempo, che, essendo un costrutto mentale del tutto umano, possiamo rimodellare sopra le nostre necessità di vita, a forma di un destino che nasca dalle nostre mani.

5. – FARMACI E COUNSELING

L’insorgenza di malattie nasce anche dalle dinamiche negative che abbiamo fin qui descritto. Come rimedio utilizziamo spesso i farmaci, una risposta immediata ad un evento critico. L’utilizzo ha una sua caratteristica utilità: resta però il rischio che poi non si cerchi di contestualizzare il sintomo bersaglio del farmaco secondo un ottica olistica che prenda in esame l’individuo come interagente con un ambiente ecologico, affettivo, relazionale. Secondo questo ultimo punto di vista, infatti, la causa del sintomo viene vista anch’essa come sintomo, andando a ricercare l’agente della malattia o del disagio anche nel disequilibrio tra la parte interna dell’individuo e l’ambiente che lo circonda, il modo in cui egli lo vive, il modo con cui vi si relaziona. In questa visione psicosomatica, si inserisce appieno la figura del Counselor, che da professionista della relazione d’aiuto accompagna e sostiene il singolo o il gruppo verso lo sviluppo di una maggiore consapevolezza della propria esistenza e dei ruoli che ha e che si è proposto. Il Counselor può incidere positivamente nelle dinamiche sociali di cui abbiamo parlato sin qui. Attraverso la Promozione della Salute,  poi, può facilitare la diffusione del concetto per cui il proprio benessere non è solo un bene statico da preservare, ma una condizione psico-fisica da conquistare, sollecitare, curare quotidianamente.

8. – Antropocene

Qual è il destino per l’uomo? Allargando l’orizzonte, non possiamo che porci questa domanda.

Paul Crutzen, chimico olandese vincitore del premio Nobel, definisce la nostra epoca “antropocene”, cioè l’era dell’uomo. Significa che ormai la nostra razza ha lasciato e lascerà un impatto sul pianeta che rimarrà stratificato a livello geologico nei millenni a venire. I sette miliardi di abitanti di questo pianeta hanno quindi un compito fondamentale per la prosecuzione della specie umana: cercare di fare marcia indietro sull’inquinamento (acidificazione dei mari, effetto serra, surriscaldamento globale, emissioni di CO2, ecc.) e acquisire una mentalità ecologica che faccia scaturire comportamenti sostenibili, soprattutto attraverso i consumi consapevoli, in campo alimentare (meno carne), in campo energetico (scegliere fonti alternative non inquinanti), nella scelta di materiali riciclati in ogni settore (dal confezionamento al tessile, dalla cartotecnica all’industria plastica, ecc.), nell’uso parsimonioso dell’acqua e, in generale, in ogni cosa riguardi il nostro quotidiano.

Il Counseling ed in generale la professionalità nella relazione d’aiuto non può perdere di vista il contesto ecologico in cui un individuo si muove. La ricerca delle aspirazioni personali che un professionista si trova a facilitare nel cliente, non può prescindere dalle responsabilità individuali di cui ogni abitante di questa Terra dovrebbe farsi carico. Ovviamente non si tratta di assumere il ruolo di “guardiano ecologico”, ma di acquisire in primis nel proprio profondo una capacità relazionale con l’ambiente naturale che ci ospita, in modo da spenderla soprattutto come “specchio” nella relazione d’aiuto.

Nella prospettiva del futuro dell’uomo, è quindi necessario il crearsi di un fertile legame tra il nostro ambiente e la nostra mente, che possa rasserenarci e purificarci almeno un poco, possa migliorare la qualità della nostra vita psichica e poi somatica.

In definitiva, ci faccia sentire parte di una Madre Terra, di una Pacha Mama.

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Articolo Copyright, autore: Fabio Artigiani, dal volume “Un counselor a fagiolo. Dalla semina alla crescita“, Aracne editrice, 2012.

Bibliografia per il Coaching

(selezione in progress)

Autori vari

http://www.ibs.it/code/9788834009895/pearson-carol-s/eroe-dentro-di-noi.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788870710632/osho/coraggio-come-vivere-la.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788870787177/schein-edgar-h/consulenza-di-processo-come.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788834000113/assagioli-roberto/atto-volonta.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788807882418/lowen-alexander/bioenergetica.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788871982090/reich-wilhelm/analisi-del-carattere.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788834004807/maltz-maxwell/psicocibernetica.html?shop=4636

autore: Daniele Trevisani

http://www.ibs.it/code/9788846498625/trevisani-daniele/potenziale-umano-metodi-e.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788820411893/trevisani-daniele/personal-energy-una-mappa.html?shop=4636

http://www.ibs.it/code/9788846483775/trevisani-daniele/regie-di-cambiamento-approcci.html?shop=4636

La trottola

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Copyright Salvatore Piazzese

La trottola e la metafora dei legami

Un oggetto dei tempi andati, compagno di giochi di tanti miei coetanei, adesso sparita dalla circolazione, consisteva in una trottola di legno e uno spago che si avvolgeva attorno alla trottola e con maestria si tirava velocemente per imprimere alla trottola una certa velocità, se agito correttamente la trottola girava per un lungo periodo.

Questo giocattolo mi ha reso evidente in una mia osservazione della realtà come, ” lo spago dipendeva dalla trottola, ma anche la trottola a sua volta dipendeva dallo spago”.

Nella vita di molti sono evidenti quest’attaccamento e dipendenza, una sorta di “bisogno” che tiene attaccate due persone in relazione.

Certamente creando un legame “nocivo”, poiché per paura di restare soli “a sbrigarcela” con il mondo intero, “leghiamo” l’altro in una sorta d’in-discendibile dualità.

Quando uno dei due si accorge di questa dipendenza” che, di fatto, non rende liberi “, tenta di creare un “distacco” dapprima lentamente per non creare grossi cambiamenti” nella realtà lo fa per se stesso” spacciando che sta aiutando l’altro a liberarsi.

Succede però molte volte che essendo che l’altro si distacca e non essendo ancora pronto a “girare da sola” cerchi un altro “spago”.

E’ incredibile quando un individuo evolvendo crea un “non attaccamento”, perché ha compreso che la sofferenza nella vita, sta nel fatto che in tutto ciò che ci attacchiamo, “siccome alla fine dovremmo  lasciarlo ” crea una sorta di antidoto per non soffrire, però in una sorte di masochismo “l’altro non vuole assolutamente che avvenga il distacco e vivendolo come abbandono, farà di tutto per attrarlo” nel solito gioco .

Mi domando ci vorrà molto che ognuno se impianti un motore, e che possa girare libero per conto proprio?

Sabbie mobili

Copyright Daniele Trevisani

già… uscire dalla bolla di comfort o da un disagio è come cercare di uscire dalle sabbie mobili, a volte ci si agita tanto ma non si esce… allora serve una mano provvidenziale, che ti aiuti a uscire piano piano, finchè conquisti un terreno di potere personale che permette di andare oltre ogni limite attuale… da solo o in compagnia… non importa, l’essenziale è uscire…

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Come? Con un supporto di coaching, counseling professionale, ma anche riflettendo. Qui un articolo di riflessione

http://studiotrevisani.wordpress.com/2013/10/08/focusing-e-problem-solving-perche-non-e-possibile-attacare-problemi-non-focalizzati/

Workshop Intensivo di Marketing Olistico, Comunicazione e Management

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Workshop di Marketing Olistico e Management: – 6 e 7 Novembre, Montegrotto Terme (PD), aperto sia alla partecipazione aziendale che individuale.

Primo giorno: si lavora mattina, pomeriggio, e sera. Secondo giorno, mattina e pomeriggio.

Temi formativi pratici

  • il Marketing Olistico,
  • il Self Marketing e Personal Branding,
  • Presentare se stessi,
  • Sviluppare la propria crescita tramite Step Praticabili
  • Scoprire ed esaminare i Frame
  • Sviluppare Leadership,
  • Competenze di Comunicazione e Strategic Selling,
  • Scoprire i micro-segnali corporei, le dissonanze e incongruenze
  • Comunicazione Non Verbale,
  • Empatia e Public Speaking,
  • Sviluppare relazioni con Clienti e relazioni con Persone,
  • Fare pulizia mentalee pulizia relazionale, identificare le relazioni positive, quelle negative, i ladri del tempo e di risorse, aumentare ed ottimizzare le energie personali e professionali
  • Costruire attivamente progetti,
  • Il Potenziale Personale e la Psicologia Positiva,
  • Fare di se stessi un laboratorio di crescita personale

Costo: Tariffa per aziende e partite iva: 850 Euro + iva, inclusi materiali didattici in pdf e attestato di partecipazione. Sconto del 25% per partecipazione privata.

Hotel convenzionato disponibile a tariffa agevolata, con piscina termale e grotta termale.

I corsi e i coaching tenuti da Studio Trevisani utilizzano metodi proprietari, focalizzati sul Potenziale Umano della persona, vista nella sua interezza. Questo si concretizza nell’utilizzo:

  • di metodologie di formazione proprietarie, sviluppata dallo Studio, e pubblicate a livello nazionale nel volume “Il Potenziale Umano” (edito da Franco Angeli)  e altri volumi dedicati al Fattore Umano, e nei metodi descritti in “Psicologia di Marketing e Comunicazione” e altri volumi dedicati al mondo aziendale.
  • nella realizzazione di contenuti elaborati direttamente dalla ricerca e sviluppo condotta dallo Studio.

Studio Trevisani ha investito, e investe tuttora, nell’aggiornamento dei metodi, nell’analisi delle fonti scientifiche della letteratura USA e mondiale sul marketing, leadership, comunicazione e vendita, management e potenziale umano, e nella produzione di modelli proprietari, frutto della ricerca interna.

Programma di Training

Modulo 1 – Marketing Olistico: Ascolto, percezione aumentata, comunicazione interpersonale e trattativa, attenzione ai “frame”

Percepire le proprie energie, potenziare le abilità, trasmetterle efficacemente a Clienti e Persone

  • Presentarsi efficacemente attraverso i diversi canali: interpersonale, media, web, email, social
  • Riconoscere le proprie dissonanze e incongruenze comunicative per cambiare in meglio, ricentrare, rivedere il proprio modo di presentazione in ogni ambito personale e professionale
  • Ricevere ed elaborare il feedback
  • Esame di casi positivi e casi negativi
  • Scoprire quali emozioni generiamo
  • Scoprire le emozioni altrui
  • Capire con chi trattiamo
  • Riconoscere le dissonanze
  • Psicologia della comunicazione
  • Modelli dei processi comunicativi
  • Analisi delle distanze relazionali e ostacoli nella trattativa
  • Tecniche di ascolto attivo
  • Rilevazione dei segnali non verbali
  • Comunicazione non verbale
  • Comunicazione persuasiva
  • Comunicazione verbale, paralinguistica e non verbale nella negoziazione d’acquisto
  • Analisi transazionale applicata alle negoziazioni d’acquisto
  • Fasi della negoziazione di acquisto e frame-analysis delle diverse fasi
  • Problematiche nelle diverse fasi negoziali

Modulo 2 – Presentazione efficace e gestione della relazione con il Cliente e con le Persone

Il Customer Relationship Management (CRM) relazionale e le People Relations

Comunicare direttamente e in modo proattivo

  • Sviluppo della fiducia e credibilità
  • Gestione delle proposte, fare proposte mirate
  • Chiusura attiva
  • Fasi di consolidamento del rapporto
  • Presidio di tutte le comunicazioni da e verso il cliente
  • Presidio della comunicazione personale e People Relations
  • La strada e le strategie verso il People Relationship Management professionale

Modulo 3 – Strategia

Fare pulizia mentale e localizzare le strategie

  • La Psicologia degli Archetipi
  • Identificazione degli archetipi dominanti
  • Rivisitazione dei comportamenti e sviluppo di un piano di crescita manageriale
  • Tecniche di proposizione e rilevazione del feedback
  • Gestione delle dissonanze
  • Psicologia della percezione
  • Rilevazione delle traiettorie di conclusione efficace dei rapporti
  • Rilevazione tramite role-playing degli errori principali nella fase di proposizione personale e progettuale

Modulo 4 – Coaching, Leadership e Direzione

La Leadership in ogni giorno e in ogni messaggio

  • L’analisi comportamentale
  • Comunicazione verbale
  • Comunicazione paralinguistica
  • Comunicazione non verbale
  • Stili di comunicazione ed esercitazioni di stile comunicativo
  • Rilevazione tramite role-playing degli errori principali da evitare nella gestione degli elementi di comunicazione verbale e non verbale
  • Rilevazione tramite role-playing degli errori principali nella fase di ascolto
  •  I 7 livelli di ascolto

Modulo 5 – Sviluppo relazionale (4DM)

Le distanze comunicazionali: capirle, riconoscerle, gestire

  • Costruire una relazione con il cliente
  • Fare pulizia nel proprio spazio mentale rimuovendo disturbatori e ladri del tempo
  • Verificare la traiettoria delle relazioni e la “pulizia” della relazione (grado di entropia relazionale), con esercizi pratici sulla propria vita personale e professionale
  • Valutare gli spazi di relazione attuali e futuri
  • Rilevazione tramite role-playing degli errori principali nella fase di sviluppo, bilancio e consolidamento della relazione

Profilo dott. Daniele Trevisani

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dott. Daniele Trevisani, formatore, ricercatore, scrittore, coach, consulente internazionale

Daniele Trevisani, Vincitore del Premio Fulbright (Governo USA) per gli studi sulla Comunicazione e Potenziale Umano, ricercatore, formatore e scrittore, è tra i principali esperti e Senior Trainer europei in diverse aree della comunicazione, psicologia e Fattore Umano con approccio olistico. (Il programma Fullbright è la borsa di studio più prestigiosa al mondo e può vantare 43 vincitori del premio Nobel).

Autore di 8 libri editi da Franco Angeli (Milano) e oltre 100 articoli su temi di management e comunicazione, ha prodotto il libro di psicologia di marketing più venduto in Italia, “Psicologia di Marketing e Comunicazione” (giunto alla 7° edizione), e il volume “Il Potenziale Umano” in cui introduce numerose tecniche innovative per la formazione avanzata, la crescita personale e organizzativa, e le skills per le sfide complesse.

I suoi volumi sono attualmente tradotti in Russia e Romania, con progetti avviati di traduzione in Francia, Germania, USA e Cina.

E’ consulente italiano di riferimento per diverse società di consulenza e formazione internazionali.

Le sue aree di ricerca e formazione comprendono settori diversificati, tra cui Strategic Selling, vendita consulenziale, sales management, il fronte HR e del potenziale umano,  le frontiere nel change-management, la formazione-formatori e il coaching.

E’ inoltre tra i principali studiosi mondiali dei fenomeni di incomunicabilità e comunicazione interculturale. In questi ambiti è consulente per forze selezionate dell’Esercito Italiano, formatore di Ufficiali, e relatore in ambito NATO.

Le innovazioni da egli proposte sul fronte aziendale sono riassunte nel Metodo Action Line Management, di cui è ideatore, mentre le metodologie inerenti il Potenziale Umano sono riassunte nel Metodo proprietario Human Performance Modeling

 

Key-Facts

  • L’esperienza di formazione in comunicazione inizia dal 1987, presso la University of Hull (UK), come lecturer nell’ambito del primo programma sperimentale Erasmus, dove segue contemporaneamente corsi in Drama & Performing Arts. La Borsa di studio comprende studio del teatro e recitazione, comunicazione visiva e fotografia.
  • Consegue nel 1989 il Master in International Marketing presso IFOA (programma annuale in full-immersion, residenziale a tempo pieno), con borsa di studio UE, con deroga speciale in quanto ancora laureando presso l’Università di Bologna.
  • Ottiene nel 1990 la Laurea con 110/110 e lode in Dams-Comunicazione presso l’Università di Bologna, con tesi sulla International & Intercultural Communication Research.
  • Svolge esperienze lavorative durante gli studi universitare nell’area delle vendite, nel post-laurea come junior Export Area Manager, e successivamente presso Telecom (Sip) nelle relazioni esterne.
  • Vince nel 1989 il premio Fulbright (Governo USA) per la ricerca italiana sulle scienze della comunicazione e fattore umano e l’avanzamento della ricerca sulla comunicazione interculturale, ottenendo una borsa di studio finalizzata allo studio e permanenza biennale negli USA negli anni 1991 e 1992.
  • Durante l’esperienza negli USA, segue i corsi di specializzazione Fulbright in comunicazione interculturale presso la American University of Washington (1991).
  • Consegue nel 1992 il Master of Arts in Mass Communication (MAMC) presso la University of Florida, College of Journalism & Communication, indirizzo in metodologie della ricerca, con onori accademici (“Graduation with Distinction“).
  • Si specializza in psicologia e psicometria presso l’Università di Padova (1996, summer school).
  • Dal 1994, è fondatore e direttore di Studio Trevisani Communication Research (www.studiotrevisani.it), studio di formazione, consulenza e ricerca. Lo Studio svolge inoltre attività di ricerca scientifica sui processi di comunicazione, sullo sviluppo del potenziale umano e manageriale.
  • È ideatore e direttore della rivista elettronica online “Communication Research” (attiva dal 2000), dedita alla divulgazione di conoscenza e stimoli innovativi nelle aree della comunicazione, psicologia e management.
  • Oltre alle attività di formazione aziendale, ha svolto docenza universitaria a contratto in 10 diversi programmi universitari, in particolare in Master universitari manageriali.
  • È consulente e formatore selezionato per l’Esercito Italiano, dove ha collaborato alla creazione del Centro di Eccellenza per la Formazione in Comunicazione, presso il Reggimento Comunicazioni Operative. Ha operato inoltre in attività formative in ambito Humint (Human Intelligente), nella formazione in comunicazione presso Comalp (Comando Truppe Alpine), nella formazione strategica di alti ufficiali destinati a teatri e impieghi all’estero, e presso SETAF (Southern European Task Force, Comando Nato).
  • E’ Direttore della sezione Coaching per il Master in Coaching Step, riconosciuto da Sicool.

In campo aziendale

  • Hanno partecipato a diverso titolo, in workshop e attività formative condotte dal dott. Daniele Trevisani, partecipanti di oltre 200 aziende, tra cui Siemens, Frost & Sullivan (London), Commax Consulting (Monaco di Baviera), LRA (Learning Resources Associates, Milano), IIR (Institute of International Research,  Milano), Coop Italia, Barilla, Arch-Chemicals, Panini Modena, Fedon, Zhermack, Roche, Johnson Wax, Sanofi Synthelabo Otc, Abb Sace Spa, Esseco, Fip, Banca Carige, Volksbank, Chiesi Farmaceutici, Enel, Centrum Pensplan, Solvay-Benvic, Solvin, Vinyloop, Digital, IBM, FS, Alitalia, Società Autostrade, Deutsche Bank, Banca Di Roma, Merloni, Nobel Biocare, Hewlett Packard, Ajilon Gruppo Adecco, Dade Behring, Marazzi Ceramiche, A.M.A., Arag, Bcs, Bell, Bondioli e Pavesi, Caffini, Cbm, Cnh Italia, Comer Industries, Dana Italia, Demac, Falc, Gallignani, Gamberini, Gnk Waltersheid Gmbh, Goldoni, Grillo, Honda, Italtractor Itm, Kuhn Italia, Landini, Laverda, Malesani, Mutti, Negrisolo Costruzioni, O.M.B, O.R.M.A, Peruzzo, Rinieri, Roc, S.A.E., Same Deutz Fahr Group, Sgariboldi Officine, Sicma, Sider Man, Slam, Storti International, Tecnoagri, Tifone, Trelleborg Wheel System, Ceres, Normann Copenhagen, GLS Logistics, Norfolkline, Gasa, Uffefrank, Eise, Publicitas, DMA, Scavangegt, Tulip Food, Eise Gug, Ambu, SagaFood, Holger Christiansen, Blue Water Shipping, Danish Crown, Atahotels, ETF, Rulli Rulmeca, Polar Seafood, Pharma Nord, Syddansk Universitet, Bang & Olufsen, Ifoa (Istituto di Alta Formazione per Operatori Aziendali, Azienda Speciale CCIAA Reggio Emilia), Zeuna Starker P.I Industria Attrezzature Elettriche Ed Elettroniche, E Petroltecnica, Electra, Reed Business Information, Associazione Industriali Reggio Emilia, Associazione Industriali Rimini, Assopiastrelle, Royal Consulate of Danmark (Milano).
  • Il dott. Daniele Trevisani ha personalmente condotto e svolto diagnosi e ricerche in programmi dell’Unione Europea presso aziende leader tra cui: Ducati Motor, Giglio, Barilla, System Ceramics, Guaber, Sacmi, Maserati, Cognetex, Apofruit,  Enichem, Castelli, Baltur, IMA, Centro Computer, Felisatti, Lamborghini Calor, Stayer, Panini, Ferrari Auto.

E’ partner italiano di fiducia per i progetti formativi condotti da società di consulenza internazionali Frost & Sullivan (Londra), Commax Consulting (Monaco di Baviera).

Le principali pubblicazioni di Daniele Trevisani

 copertina-alm1 Competitività aziendale, personale, organizzativa. Strumenti di sviluppo e creazione del valore. Franco Angeli, Milano, 2000. (224 pag.) – Scheda su IBS
 copertina-alm2 Psicologia di Marketing e Comunicazione. Pulsioni d’acquisto, leve persuasive, nuove strategie di comunicazione e management. Franco Angeli, Milano, 2001. (256 pag.) Best Seller in Psicologia di marketing – Scheda su IBS
 copertina-alm3 Comportamento d’Acquisto e Comunicazione Strategica. Dall’analisi del Consumer Behavior alla progettazione comunicativa. Franco Angeli, Milano, 2003. (288 pag.)- Scheda su IBS
 copertina-alm3 Negoziazione Interculturale. Comunicazione oltre le barriere culturali. Dalle relazioni interne sino alle trattative internazionali. Franco Angeli, Milano, 2005. (172 pag.) – Scheda su IBS
 copertina-regie-di-cambiamento Regie di Cambiamento. Approcci integrati alle risorse umane, allo sviluppo personale e organizzativo, e al coaching.Franco Angeli, Milano, 2007. (240 pag.) – Scheda su IBS
 index_1 Il Potenziale Umano – Metodi e tecniche di coaching e training per lo sviluppo delle performance, Franco Angeli, Milano, 2009. (240 pag.) – Scheda su IBS
 copertina-miniatura-strategic-selling Strategic Selling. Psicologia e Comunicazione per la Vendita. Franco Angeli, Milano, 2011. (280 pag.) – Scheda su IBS
 copertina%20Personal%20Energy%202%20compressa Personal Energy – Una mappa per potenziare le Energie Mentali. Franco Angeli, Milano, 2013. (100 pag.) – Scheda su IBS

Specializzazioni

  • Formazione Aziendale e Coaching
  • Sviluppare progetti: progetti di formazione personalizzata in azienda, corsi di comunicazione, leadership, management, strategic selling e direzione vendite, corsi di leadership, team-building, management, team ad alte prestazioni, sviluppo del potenziale personale e delle prestazioni personali di atleti e manager.
  • Coaching di gruppi aziendali, formazione manageriale, affiancamento di direzione, consulenze aziendali in marketing, vendite, risorse umane, supporto alla crescita delle risorse umane
  • Analizzare: capire come e su quali aree intervenire per sostenere lo sviluppo personale, dei team, e la formazione aziendale, es: su cosa intervenire per stimolare lo sviluppo, come realizzare corsi di vendita di alto impatto, corsi di negoziazione, corsi di leadership
  • Progettare: corsi di formazione aziendale e coaching: sviluppo delle competenze, formazione attiva ed esperienziale sulle risorse umane, progettazione di corsi di marketing, corsi di team building, corsi di leadership, vendita, negoziazione, sviluppo personale e aziendale
  • Realizzare: progetti concreti, sviluppo di competenze, energie, obiettivi, leadership e management
  • Ricercare: Nuovi temi e metodi di sviluppo per l’impresa e per la persona: generare metodi innovativi da utilizzare in progetti di consulenza personalizzata, produrre ricerca avanzata sulla performance umana e sul potenziale umano

Modalità didattica esperienziale.

Per richiedere la partecipazione, compilare il seguente form

Bootchamp ®

03012012832 03012012833  03012012843 03012012844Bootchamp ® – un magico weekend esperienziale e workshop bioenergetico e psicologico centrato sul corpo, svolto con i metodi seguiti dai Campioni Mondiali di sport di combattimento e Arti Marziali, un training intenso ma adattato anche a chi non è particolarmente allenato, pensato per le esigenze di chi desidera fare un’esperienza intensa nella natura selvaggia e un viaggio in se stesso tramite il training mentale, un weekend di profonda rigenerazione fisica e mentale. Seguiti direttamente dal dott. Daniele Trevisani, allenatore di 5 Campioni Mondiali, in una località montana, in rifugio con pernottamento in albergo, parti di aula e parti di escursione ed esercizi di bioenergetica all’aperto. Solo 4 posti disponibili.

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