Il Coaching Mentale, per atleti o manager… questo sconosciuto

simona ritrattoRilevazione e smontaggio dei prototipi26022010074…so… so….
quanto sia distante il concetto di Coaching Mentale per atleti e manager, rispetto alla vita quotidiana… ….eppure… e in ogni caso, è mia missione nella vita far conoscere ciò che non si conosce, allargare la sfera delle conoscenze, come coach e come formatore, quindi ci sono abituato
…ogni innovazione utile porta con se sospetto iniziale, poi curiosità, poi interesse e poi addirittura entusiasmo, e basta provarlo per capire quanto potente sia il beneficio nella vita e nella professione

dott. Daniele Trevisani

Ogni progetto di Coaching Mentale è diverso dall’altro. Comunque, per dare un’idea.. dal Diaro di Simona Galassi, Campionessa del Mondo di Boxe in ben 2 sigle internazionali, un breve estratto di cosa sia la sua esperienza personale nel Coaching Mentale

Formarsi a riflettere

simona ritratto WTA-Coach-DAVIDE-CARLI3 Prototipi come sistemi di credenze-valori-atteggiamenti

Spesso agiamo senza riflettere… e questo costa. Molti sportivi nella vecchia scuola venivano forgiati o massacrati da allenamenti esternuanti, senza alcuna forma di training mentale. Questo, per fortuna, sta cambiando…

In questo articolo, qualche riflessione sulla boxe, sugli sport di combattimento, sulla preparazione mentale più in generale, come veicolo per la crescita personale…

viaggi del corpo e della mente, momenti e sensazioni pre-gara e post-gara… da Simona Galassi, Campionessa del Mondo

simona ritrattoRingrazio la Campionessa Simona Galassi per la citazione del contributo che abbiamo cercato di dare tramite il Coaching Mentale, io e tutti gli istruttori Daoshi con cui ha potuto allenarsi e condividere momenti. E ringrazio la lungimiranza di un altro Campione Mondiale, Davide Carli (Profighting Rimini) WTA-Coach-DAVIDE-CARLI3che ha saputo aiutare Simona ad avvicinarsi al mondo del Coaching Mentale come ulteriore risorsa che si aggiunge ai tanti strumenti di esperienza cui già dispone. Questo è il vero Mentoring. Simona-Galassi-41_image_gallerySaper indirizzare una persona nel trovare risorse… Solo un grande Campione e grande uomo sa suggerire le cose che fanno bene agli atleti, per il loro esclusivo bene, e non solo quelle da cui ricava un rendiconto. E Davide Carli è li a ricordarci con il suo essere e le sue azioni, che queste persone esistono ancora! Grazie Davide per il contributo – che io vedo di persona con i miei occhi quando vengo a Rimini, e testimonio visivamente… il clima di crescita che generi per tanti giovani, lo stimolo che dai a tanti atleti e tanti campioni nel migliorarsi atleticamente e come persone…

Desidero anche riflettere su una questione importante: ci si fa più male a cadere dalle scale o (come dice Simona.. a mordersi un labbro mangiando un panino)… per non parlare del cadere da un motorino in corsa, che non in una gara controllata, senza doping, con arbitro, protezioni e regole. Con la differenza che cadendo dalle scale non impari praticamente niente, ma nel prepararti per una gara puoi imparare a cercare il meglio di te, nel corpo e nella mente, affrontare le tue paure, guardarle in faccia, imparare a gestire le tue emozioni, rafforzarti nel corpo e nello spirito, per mesi e mesi, e porti con te un apprendimento per altri mesi e mesi…

Che uno vinca o perda poco importa, quello che conta è fare di se stessi un laboratorio, coltivare energie positive. Ogni evento e ogni appuntamento importante – quando presi nel modo giusto – sono occasioni fondamentali per una grande operazione di Crescita Personale.

Il Diario di SIMONA Il Diario di SIMONA

23/02/2013

RITORNO ALLA BASE!!!

RITORNO ALLA BASE!!!

Oggi il viaggio di ritorno da Montalto di Castro verso casa , dopo il rientro sul ring di ieri sera, è iniziato alle nove di mattina e dopo una tappa intermedia a Ferrara dove avevo lasciato la macchina, l’arrivo nel pieno pomeriggio mi ha stupito per il paesaggio natalizio dei 20 cm di neve che ha addobbato di bianco il mio dolce paesino di campagna….poetico ma che due maroni però!!!

l’entusiasmo per il rientro sul ring è stato ampiamente smorzato dall’inadeguatezza dell’avversaria che oltre ad essere veramente scarsa è salita sul ring impietrita dalla paura rendendo il match un’imbarazzante esibizione a senso unico… mi aspettavo sicuramente qualcosa di più per poterlo considerare un test utile ma volendo guardare per forza il bicchiere mezzo pieno ciò che è stato pienamente positivo è la voglia di salire su  quel ring e la carica positiva per tornare a combattere con la grinta della campionessa e queste sensazioni sono oro per le motivazioni che mi spingono al voler tornare campionessa ancora una volta!!!!  il lavoro duro inizia da ora e la fatica, quella vera che mi darà la sicurezza finale la sfrutterò al max in palestra……se penso che il danno fisico più grave me lo sono fatto da sola oggi a pranzo mordendomi il labbro nel mangiare un panino con la porchetta (causandomi un imbarazzante bozzo sul labbro inferiore) mi fa un pò ridere…vai a spiegare come si esce indenni da un match e non ci si salva da uno spuntino succulento!!!

Ora mi voglio concedere qualche sgarro ( i cappelletti della mamma li ho già mangiati!!) e una piccola vacanzina (magari qualche giorno all’estero) e poi inizierà il vero e duro lavoro su cui cimentarsi…ringrazio Ale Duran, Davide Carli e Daniele Trevisan e tutti i ragazzi e le ragazze che si sono offerti come sparring e Bandini Cuscinetti, Penetron Italia e Istam Forlimpopoli grazie ai quali ho potuto avere un professionale supporto medico, dietetico e logistico nelle spese di trasferta e allenamento…Furia Romagnola e Leone per i materiali ed il vestiario,..una vera boccata di ossigeno in questo dispendioso ed impegnativo lavoro ma di personali “Beniamini” ce ne sono ancora che meriterebbero almeno una citazione….ma ragazzi intanto di lavoro ne dobbiamo fare ancora tanto e ciò che importa è che almeno ci divertiamo ancora e la passione non ci abbandoni mai…..

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Ed ecco il racconto invece della settimana precedente il match

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15/02/2013

ULTIME FATICHE PRIMA DEL MATCH!!!

ULTIME FATICHE PRIMA DEL MATCH!!!

Sta terminando la settimana, una fra le più dure della preparazione, che ho passato in pianta stabile in quel di Ferrara!! Ho trovato un B&B, il Fluviale, dove c’è la possibilità di utilizzare la cucina per cui mi sono spudoratamente impossessata del frigorifero e mi sono ambientata con la mia nuova realtà di casalinga…si perchè nonostante si dica di rimanere in ritiro per allenarsi e non pensare ad altro in realtà tra cucinare, lavare i piatti, il bucato (A MANO) due volte al giorno mi sento più Cenerentola che la Regina di Romagna!!! =D

In questo periodo mi ha fatto molto piacere il passaggio di un sacco di ragazze da altre palestre disposte a spostarsi e anche a fare un sacco di chilometri solamente per fare qualche ripresa con me: Alessia da Perugia. Vissia da Milano, Dorota, Sara, Elisa e alcune di cui non conosco il nome (un pò di botte le prendo anch’io!!!EH!!) …questa settimana la maggior parte del lavoro l’ho fatta con la Dorota Kusiak, Sara Corazza ed Elisa Iuculano tutte e tre peperine e tenaci sul ring per cui mi sono impegnata e divertita molto in questi allenamenti sotto la regia di Ale Duran ( che si sta impegnando per torturarmi e farsi odiare ma io non faccio una piega nonostante i miei mostri sacri come la palla francese e certi esercizi d’altri tempi….non gli darò soddisfazione per così poco!!! 😉

Intanto nell’intralazzarmi per bene con il nuovo ambiente, il gruppo e la città  ho avuto accesso libero per allenarmi alla Millennium…un coaching del preparatore mentale Daniele Trevisani (Grazie Simona! Mi fai sentire orgoglioso!  Nota del Redattore!) e pure un massaggio sciogli contratture di Mattia che mi ha sconquassato lì per lì ma che in realtà oggi mi ha ridato nuova vita…. Domani, dopo l’allenamento torno a casa per il week end per organizzare i dettagli del match ( ceretta, vestiario, completino per il peso…mica poco eh??!!!) e rivedere i miei cari…la mia nipotina Viola mi telefona tutti i giorni perchè senza di me le tocca disegnare per i compiti anzichè scaricare le immagini da internet!!! …che dura la vita in terza elementare!!! beh un pò di voglia di vedere le solite facce ce l’ho e poi da lunedì ancora Ferrara ed ultima rifinitura prima della partenza per Montalto di Castro verso un altro capitolo della mia vita sportiva…

Rivista CR n. 2-2013 Formazione e Comunicazione, Psicologia e Strategia, Benessere e Crescita Personale

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Top Articoli – Area formazione e Potenziale Umano

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Coaching del Potenziale Personale

Buona lettura…. e una piccola citazione…

Che stupidi che siamo,

quanti inviti respinti, quanti…

quante frasi non dette,

quanti sguardi non ricambiati…

tante volte la vita ci passa accanto

e noi non ce ne accorgiamo nemmeno.

dal film “Le fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek

Un grande augurio per una nuova era ricca di esperienze positive
dott. Daniele Trevisani
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Redazione a cura di Medialab Research

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Psicologia esistenziale – gustare i momenti, assaporare gli attimi

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Una corsa infinita verso dove? Spunti per imparare a gustare attimi, momenti, brani di vita e “finestre di sensazioni”

(c) Daniele Trevisani. Estratto con rielaborazioni dell’autore, dal volume Personal Energy, Franco Angeli editore.

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Si vive, si corre, ci si alza, e si corre… ogni tanto si crolla, e viene da chiedersi: verso dove sto correndo? Non è che ci stiamo perdendo qualcosa? Vediamo alcune aree, ad esempio lo sport, ma anche l’amore, o il lavoro…

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Non hai mai la sensazione di correre di continuo, di essere in un’autoscontro, mentre la vita ti colpisce? Io si… – Non hai mai voglia di dire Basta? Io si. C’è qualche trucco per fermare la giostra, almeno qualche attimo? Credo proprio di si…

Nell’allenare campioni mondiali di Sport di Combattimento e Arti Marziali, squadre di calcio o di pallavolo, grandi manager, così come bambini nel volontariato, ho imparato una cosa. Nessun atleta, nemmeno il più dotato geneticamente, farà mai grandi passi in avanti se non apprende a gustare ogni allenamento come un frutto da mangiare, una fiore da annusare, una pietra preziosa lungo il cammino.

Quando l’atleta impara ad amare ogni singolo allenamento, i risultati arriveranno. L’allenamento è il vero frutto, ancor prima del suo risultato verificabile in gara. La vera gara è vivere ogni allenamento come un momento sacro e magico.

Questo vale anche nelle aziende. Nessun manager avrà mai risultati da una riunione o una vendita se non impara a capire, dominare e gustare le dinamiche conversazionali che accadono in una riunione o in una vendita. La conversazione è il succo, le conseguenze del parlare e i risultati arriveranno dopo.

Simona Galassi Boxing World Champion

Nei rapporti umani e sentimentali, anche sessuali, accade lo stesso.

Nessun amante sarà mai tale se non impara a soffermarsi sulle sensazioni che vive, e in quelle che fa vivere nell’altro, uscendo dal fattore meccanico ed entrando nei flussi emotivi che fa nascere, e vuole far vivere agli altri.

Nessun genitore sarà mai vero se non esce dalla sindrome del “far laureare il figlio” o “far sposare la figlia” come obiettivi finali e quasi unici, perdendo di vista ogni singolo istante della crescita del proprio figlio.

Nessun formatore o educatore sarà mai tale se si pone solo lo scopo di “smarcare” la lezione o seguire il programma burocraticamente, anziché far succedere qualcosa di significativo (atti di vero apprendimento) nella sua classe o corso.

Nessun leader sarà mai tale se si illude che i galloni o il grado, il potere o il denaro gli diano automaticamente rispetto vero.

Man mano che l’autocoscienza di una persona aumenta, e cambiano i metri di valore che utilizza, emerge progressivamente il piacere per una nuova forma di viaggio: il percorso di scoperta, cosciente e volontaria, delle proprie potenzialità attuali e nascoste, siano esse fisiche, mentali, progettuali.

Fa bene all’anima e alle energie personali esplorare alternative di vita, costruire attivamente un futuro migliore per noi, per le persone che ci sono care, e per l’intera collettività umana.

Le nostre evoluzioni possibili sono enormi e ancora poco note, persino a noi stessi.

L’autocoscienza, e il grado di autocoscienza, sono quindi uno dei punti basilari dai quali vogliamo partire: se non ti chiedi a che punto sei nel tuo viaggio, e se non ti rendi conto di essere in viaggio, nessun ragionamento successivo ha più alcun valore. Ma non cercare risposte. Non ora. E’ troppo presto. Le risposte arrivano, piano piano, man mano che aumenta il flusso di coscienza, e le risorse ed energie di cui disponiamo.

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Questo lavoro ci porta quindi in un viaggio.

Un viaggio è aperto a chiunque creda nelle enormi potenzialità umane. È un viaggio positivo che pare agli scettici inutile, utopico.

Sappiamo benissimo che l’essere umano è una creatura imperfetta, ma – nonostante tutti i limiti e carichi enormi che ognuno di noi porta sulle spalle, ci radicano o ci vorrebbero statici e bloccati – l’essere umano trova in alcuni momenti, momenti magici – nuove possibilità di espressione, vie prima impensabili.

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Si solleva dai baratri più profondi solo chi ama sognare.

(DT)

(c) Daniele Trevisani. Estratto con rielaborazioni dell’autore, dal volume Personal Energy, Franco Angeli editore.

dal “Diario di Simona”… Simona Galassi, Campionessa Mondiale di Boxe.. l’esperienza dell’allenare la Mente

Simona%20Galassi%20WBC%20champ galassi02sub galassi_2simona_galassi_21Proponiamo volentieri in questo blog l’esperienza di avvicinamento della Campionessa Mondiale di Boxe Simona Galassi, al mondo del Training Mentale… un avvicinamento in punta di piedi, l’ingresso in un mondo nuovo e poco conosciuto, e probabilmente l’apertura di nuovi orizzonti non solo nello sport…

Il Diario di SIMONA Il Diario di SIMONA

05/02/2013

NUOVE FRONTIERE DELL’ALLENAMENTO: IL TRAINING MENTALE.

A seguito della mia inaspettata e soprattutto pesante sconfitta nella sfida mondiale dell’ottobre scorso è stato necessario   per me sottopormi ad una attenta radiografia (in senso figurato naturalmente !!) che mi guardasse dentro nel profondo per capire cosa mi aveva portato ad essere sul ring così diversa dalla Campionessa che ci saliva poco tempo prima….  certo la lista dei problemi di questa carriera professionistica è molto lunga…le difficoltà economiche, la mancanza di supporti logistici, di datsport_focus_image36ce9dd926e88767c7f795ed938f83e8e certe e di concretezza sono solo alcune tra le motivazioni di usura fisico-mentale che rendono impossibile una programmazione utile e sensata per arrivare al top ad un evento importante come una impresa mondiale…

…però nonostante i continui rinvii e le incertezze della gara, grazie al mio preparatore Davide Carli ero riuscita ad arrivare in uno stato fisico soddisfacente e quindi? cos’è mancato?… è ancora difficile ammetterlo ma ciò che non è salito sul ring quella sera sono state la mia determinazione di sempre, la convinzione e la voglia di soffrire…certo non poco per chi nella vita fa del suo mestiere il pugilato ma purtroppo capita che  per superare momenti difficili si compia l’errore di mentire a se stessi e di andare avanti svuotati delle proprie certezze fingendo di averle come dote naturale ed invece anch’esse sensibili alle carenze di rafforzamento e bisognose di allenamento…

Nel valutare questi aspetti ho parlato con più persone al riguardo e più volte si è accennato all’utilità del training mentale, una nuova frontiera che si sta ampiamente allargando nel mondo sportivo, soprattutto ad alti livelli….       Nella mia testa, profana ed ignorante sull’argomento, mi domandavo di cosa si trattasse e già mi immaginavo a parlare con uno strizzacervelli sul senso della mia vita e del perchè delle mie scelte…beh!! niente di tutto ciò:  l’occasione di incontrare il Dott. Daniele Trevisani e di potermi avvicinare grazie alla sua disponibilità a questo tipo di allenamento mi ha concesso di conoscere un’ interessante strada di potenziamento psicologico su una base applicativa assolutamente pratica:

La lezione si basa infatti su due momenti di allenamento fondamentali e distinte: una parte di allenamento dinamico, in piedi ed in movimento, al sacco,a coppie o in gruppo dove si affrontano ed applicano le tematiche sulla percezione sensoriale, i tempi di reazione, gli atteggiamenti mentali nelle diverse fasi del combattimento e le reazioni, istintive o controllate alle stesse…insomma un modo di rendere cosciente e migliorabile ciò che si  vorrebbe o dovrebbe fare nella strategia del match…

la seconda parte, a terra, è invece dedicata alla meditazione ed alla stimolazione mentale vera e propria cercando di migliorare l’atleta nella capacità di rilassamento , di visualizzazione e controllo mentale…..sono entrata in questa disciplina in punta di piedi, con tantà curiosità ed un pizzico di circospezione ma in poche lezioni ho potuto apprezzare spunti di lavoro interessanti consapevole che l’ allenamento non interessa solo il fisico e che per emergere le doti mentali siano fondamentali anche nello sport….quindi che dire…buon allenamento a tutti!!!

fonte: http://www.simonagalassi.it/diario-simona.php#!prettyPhotoDiario%5BdiarioSimo%5D/0/

Un momento da ripetere spesso… Rivoluzionare il modo di essere, impegnarsi attivamente per ripulirsi dalle zavorre che rallentano la nostra corsa…

Dr. Daniele Trevisani - Formazione Aziendale, Ricerca, Coaching

© Articolo a cura di: dott. Daniele Trevisani, Studio Trevisani Formazione, Consulenza e Coaching.

Testo estratto dal volume di Daniele Trevisani “Il Potenziale Umano: metodi e tecniche di coaching e training”, Franco Angeli editore, Milano.

Esiste un momento sacro nella vita, in cui una persona decide se vuole o meno correre, o stare sul divano, o magari alternare le due cose, e se corre, vuole imparare ad accorgersi se ha o meno uno zaino sulle spalle, decide di guardarvi dentro. Può fare male, ma è un dolore che produce crescita.

Chi lo fa, si impegna per individuare i sassi e zavorre e distinguerli dalle cose buone, e lavora per iniziare a buttare fuori sassolini e macigni, liberarsi dalle zavorre, alleggerirsi, e correre più libero.

Questo momento è sacro, ma ad oggi nessuna istituzione lo promuove, anzi, è decisamente temuto. I liberi pensatori hanno sempre fatto paura.

Le performance…

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La prospettiva temporale nel management aziendale e nella propria visione della vita futura

La prospettiva temporale nel management aziendale e nella propria vita

La drammaturgia della vendita consulenziale, i suoi rituali di interazione: copioni, maschere, personaggi eyes 69

di dott. Daniele Trevisani, Formatore, Ricercatore, Coach

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I principali fattori su cui possiamo lavorare sono 2:

  1. densità della prospettiva temporale,
  2. estensione della prospettiva temporale

La densità temporale rappresenta la quantità di contenuti cognitivi che si hanno in relazione alle diverse fasi della prospettiva temporale. La densità della PT futura è data dalla quantità di elementi (fatti, appuntamenti, obiettivi) che il soggetto riesce a “vedere” nel futuro e dalla capacità di dare loro una strutturazione (collegamenti tra fasi e eventi, strategia). La densità della prospettiva temporale passata è data dalla capacità di percepire la propria storia, di cogliere le tappe del proprio percorso. La densità misura quindi il numero di oggetti mentali concreti (accadimenti, azioni) che l’individuo riesce a collocare nell’orizzonte.

L’azienda competitiva deve costruire densità futura nella propria prospettiva temporale, riempiendola di macro-obiettivi e micro-obiettivi. Secondo Lewin «la conoscenza da parte di una quota dei soggetti sperimentali (lavoratori di industria meccanica) di mete intermedie e dell’obiettivo finale da raggiungere conduce a una maggiore fiducia sulle possibilità di ottenere certi risultati e favorisce un miglioramento del rendimento, più di quanto non succeda se si fa conoscere soltanto l’obiettivo finale da raggiungere» (Lewin, 1942, in Ricci Bitti et al, 1985).

L’estensione della prospettiva temporale dipende dalla lunghezza dell’orizzonte temporale percepito, dal livello di profondità della visione temporale. Possedere un arco temporale esteso significa avere la capacità di pianificare la visione di lungo periodo, trarne obiettivi concreti (medio periodo) e quindi passare alle strategie operative per il breve periodo. L’estensione misura quindi la distanza presente-futuro della prospettiva temporale. Estensioni brevi riguardano l’arco della giornata o della settimana. Estensioni lunghe riguardano l’arco annuale, pluriennale e i macrocicli aziendali. Oltre alla densità l’azienda competitiva dovrà quindi dotarsi di profondità ed estensione nella propria prospettiva temporale, costruendo obiettivi di lungo periodo, ambiziosi e sfidanti.

In termini strategici, occorre riportare sul piano aziendale le considerazioni di Lewin, secondo cui «le azioni, le emozioni e certamente il morale di un individuo in un certo momento dipendono dalla sua prospettiva temporale totale» (Lewin, 1942).

Se, come appurato, esiste uno stretto rapporto tra morale e prospettiva temporale dell’individuo, questo non può non avere ripercussioni sulla capacità pianificatoria e strategica dell’impresa. In termini concreti, occorre sviluppare piani temporali di lungo periodo, da cui ricavare tattiche di medio e breve periodo come guida per l’operatività quotidiana (pianificazione a ritroso). Ad esempio, se un obiettivo di lungo periodo è dato dal passaggio in 5 anni da 250 milioni a 5 miliardi di fatturato sul mercato tedesco, da esso derivano accordi e appuntamenti con strutture distributive, partecipazione a fiere, visite e ispezioni di mercato le quali andranno calendarizzate a partire dal giorno dopo. Il metodo contrario non funziona: Pensare ogni giorno “e oggi cosa faccio?” senza chiedersi dove si vuole o deve arrivare non porta ad alcun risultato vero.

La prospettiva temporale aziendale va quindi riempita di contenuti (estensione e densità), e trasmessa a tutti i membri dell’organizzazione tramite adeguati piani di comunicazione interna, in grado di assicurare il coinvolgimento del personale e un orizzonte ricco di prospettive.

Principio 18 – Della prospettiva temporale

  • La competitività dipende dalla capacità di (1) costruire una visione del futuro e una prospettiva temporale per l’impresa, dotata di (a) estensione/profondità e (b) densità, (2) saperla adeguare ai mutamenti di scenario, e (3) saperla comunicare a tutti i membri dell’organizzazione coinvolgendoli attivamente.
  • La profondità indica la lunghezza della prospettiva temporale (estensione della pianificazione) e la densità indica il livello di dettaglio (quantità di eventi concreti, progetti e azioni situabili nel futuro).
  • I piani operativi di breve periodo devono essere costruiti in base ai piani tattici e strategici di medio periodo, i quali a loro volta devono implementare la visione di lungo termine, pianificando a ritroso (backward planning).
  • La prospettiva temporale deve sviluppare gli obiettivi di medio e lungo periodo evitando una pianificazione incentrata solo sul breve termine.

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(C) Articolo estratto con modifiche, a cura dell’autore, dal volume “Competitività Aziendale, Personale, Organizzativa: Strumenti di Sviluppo e Creazione del Valore“, di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore, Milano.

Densità ed estensione: la prospettiva temporale

Chiedersi cosa sia il tempo e in quale dei vari tempi psicologici viviamo

(di dott. Daniele Trevisani, Formatore, Ricercatore, Coach)

img_0344La densità ed estensione/profondità della prospettiva temporale[1] rivestono un’importanza strategica elevatissima, in quanto costituiscono i grandi temi su cui si incardina la costruzione dell’orizzonte temporale d’impresa: l’impresa competitiva possiede una solida prospettiva temporale futura. Missione e visione devono traghettare il senso stesso di esistenza dell’impresa verso il futuro, procedendo al pari con una definizione mission-oriented delle aree dell’impresa e dei ruoli degli individui.

Il lavoro sulla mission costituisce inoltre modalità per fornire prospettiva temporale, ovvero certezze sul da farsi, chiarezza sugli steps da attuare, sulle attese e sugli obiettivi da raggiungere.

Fornire prospettiva temporale e chiarezza dei ruoli, del resto, è uno dei principali fattori di successo motivazionale e organizzativo.

Possedere una prospettiva temporale fornisce livelli più elevati di sicurezza e rafforza l’immagine di solidità organizzativa. Per questi motivi, il lavoro sulla missione organizzativa, di area e di ruolo deve essere considerato a tutti gli effetti un investimento in efficienza e competitività.

La prospettiva temporale agisce inoltre sul carattere personale. Secondo McClelland (1951) la personalità positiva è caratterizzata dall’intendere il presente quale preparazione del futuro e da un orientamento più attivo verso il futuro.

Ulteriori caratteristiche rilevanti nell’ambito del rapporto azienda/tempo/competitività sono dati dalla direzione della prospettiva temporale, e dal “centraggio preferenziale” della cultura aziendale.

La cultura aziendale può infatti orientarsi – come la cultura personale,

  • al passato,
  • al presente,
  • al futuro immediato o
  • al lungo termine

Viviamo sempre in uno di questi tempi, al punto che uno di questi tempi diventa prevalente nella nostra persona e diventa un modo di essere.

Fare Stretching Mentale, rivisitare questi tempi, allenarsi su questi modi di essere è un’operazione di crescita aziendale e personale di elevato valore.


[1] Vedi Hoornaert (1973).

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(C) Articolo estratto con modifiche, a cura dell’autore, dal volume “Competitività Aziendale, Personale, Organizzativa: Strumenti di Sviluppo e Creazione del Valore“, di Daniele Trevisani, Franco Angeli editore, Milano.