Miracolo

Ci sono rare persone, rarissime, che leggono per leggere tra le righe senza fermarsi alle parole. La maggior parte delle persone non legge.
Tra i pochi che leggono, la stragrande maggioranza non ha strumenti per capire, abituata oramai al linguaggio delle immagini anestetiche della tv, si limita a ingurgitare paragrafi senza capire niente. O meglio. Fa prima. Legge solo i titoli dei giornali e le prime righe se va bene.
Una ristrettissima parte, davvero limitata a pochi esseri umani, non solo legge libri, ma si chiede cosa sta leggendo e quali sono i messaggi nascosti nel testo. Oggi, che vanno di moda i corsi di “lettura veloce” (puttanata atomica). Oggi, che nelle università insegnano la tecnica dello “skimming books” (scorrere un testo di qua e di la per farsi un’idea). Oggi, periodo in cui se un insegnante vuole punire uno studente gli da qualcosa da leggere.
Bene, quando qualcuno legge per capire i significati profondi, al contrario, è una assoluta rarità. Quando questo succede possiamo parlare di un Miracolo.
Onore e merito a chi sta coltivando l’antica arte della lettura e soprattutto della meta-lettura, la ricerca dei messaggi profondi o nascosti in un testo.  Ricordo che per l’esame di Semiotica all’Università di Bologna, per capire davvero il significato del “Trattato di Semiotica Generale” di Umberto Eco ho dovuto leggerlo 3 volte, e tutte le volte scoprivo qualcosa di nuovo, qualche messaggio nascosto, qualche passaggio che mi era sfuggito.
Gian Paolo Doretti è praticante di Arti Marziali ma soprattutto una persona curiosa di capire e di conoscere. Consiglio a tutti di legggere la sua recensione del primo capitolo del volume “Il Potenziale Umano”.
Quello che mi stupisce è la concordanza con quello che penso. Parole che escono dal cuore, senza filtro, soprattutto sulla parte negativa della medaglia. Riporto le parole di Gian Paolo, riferite al variegato mondo del coaching.

… nell’universo, ambiguo oserei dire, dei vari training-coach,life-coach, team-coach e nun-so-de-che-coach ho guardato sempre con sospetto il materiale di questi pseudo-liberatori delle coscienze altrui, spacciatori di sogni di potenza verso la realizzazione dei desideri primari (di un primate): successo (fama, notorietà), soldi (potere) e appagamento (quindi sesso).
Queste righe sono incredibili perchè sembrano uscite dalla mia tastiera, ma non le ho scritte io!! Ma come? Io approvo queste parole e poi sono un coach e formatore? Assolutamente si. Perchè esistono due modi sostanzialmente diversi nel farlo. Come ricercatori, studiosi, e formatori che hanno dedicato una vita allo studio, oppure come ciarlatani e venditori di promesse, di facilità, di magie.
Ci sono persone che prendono un titolo sul quale si legge “Master” in un weekend. Il mio Master, dopo la laurea in Italia, è durato 2 anni di full-immersion negli Stati Uniti, 12 ore al giorno di studio ininterrotto, 6 giorni su 7,  2 anni in cui ho dormito per terra dovendo scegliere tra pagare le rate universitarie o arredare l’appartamento.
E so quanto ancora ho io stesso da imparare. Per questo, la gente che promette magie e facilità, gli imbonitori, mi fanno schifo.
Mi occupo di coaching e formazione da 24 anni, dedicata ad ogni tipo di pubblico, imprese, militari, atleti, manager, e persone normalissime, so quanto sia difficile non cadere nella trappola della manipolazione, diventare spacciatore di sogni, ma invece aiutare concretamente le persone, uno ad uno, o in piccoli gruppi.
So che occorre cercare di rimanere con i piedi per terra, non illudere la gente sulla facilità e le magie e dirgli la verità, dirgli che serve parecchio lavoro e impegno per cambiare e formarsi, occorre rimanere umili e lavorare su se stessi come si lavora in palestra.
Non ho mai visto qualcuno diventare cintura nera in 1 anno, e se così fosse, non sarebbe nè meritata nè vera. Lo stesso vale per il coaching sul Potenziale Umano. Al contrario, molti formatori motivazionali illudono le persone di poterle “resettare” in un weekend. Bugie tremende.
Ma leggiamole dal vivo le parole di queste persone. Anthony Robbins, così come una intera generazione di adepti della PNL, scrive: Cosa ti farebbe sentire più vivo e “abbondante” oggi? Non domani? non tra 10 anni. Non in qualche giorno del futuro-oggi!. – testo originale dal sito: What would make you feel more alive and abundant today? Not tomorrow. Not 10 years from now. Not some day in the future—today.
Non esiste… mi dispiace per tutti quelli cadono nella trappola della promessa di facilità. Non credete a chi promette ricette magiche. Per cambiare profondamente, per crescere, servono “percorsi” e non “iniezioni rapide”. La cultura della rapidità del successo, promossa dai Guru motivazionali americani e loro adepti, è l’opposto della tradizione orientale, latina e greca che promuovono l’analisi profonda e l’introspezione. Questa è una vera battaglia culturale, non solo una differenza tra scuole.
Il Daoshi, la disciplina che ho fondato, significa “la via della conoscenza”, la via dei Maestri”, e prevede lo studio di 14 discipline diverse (fisiche) e variegate discipline di training mentale e bioenergetica. Si diventa efficaci nel difendersi dopo 3-4 mesi, ma servono 30 o 40 anni per pensare di essere arrivati da qualche parte nel proprio viaggio di conoscenza.
Il metodo HPM, altrettanto, propone 6 aree di lavoro entro le quali la ricerca e l’esplorazione non possono mai avere fine, perchè non esiste un vero punto di arrivo, ma un continuo viaggio di scoperta.
Spero che le persone tornino a leggere, tornino a saper leggere, tornino a distinguere quando stanno leggendo tra spazzatura, bugie, e qualcosa che contiene valori o suggerisce strade “antiche” che parlano di impegno e sudore anche quando questo non sia più di moda.
Me lo auguro con tutto il cuore, per tutti i ragazzi che oggi non leggono.
Daniele Trevisani, www.danieletrevisani.com

Ciclo di seminari sul Potenziale Umano, percorso di formazione in 4 puntate

Ciclo di seminari, i sabati mattina di Novembre, formazione esperienziale sul tema del Potenziale Umano e Sviluppo Personale, con rilascio attestato finale: “L’UOMO COME SISTEMA ENERGETICO: AMPLIFICAZIONE DELLE FORZE FISICHE E MENTALI PER AUMENTARE FELICITÀ, SUCCESSO E REALIZZAZIONE” (cliccare sull’immagine per leggere il documento con maggiore ingrandimento)

Blackout in California – I tempi bui devono essere per i Dirigenti che non padroneggiano il concetto di Resilienza dei Sistemi, non per l’Operaio

Bene. Il mega Blackout in California del Settembre 2011 è colpa di una sola persona. O almeno così vogliono farci credere.

blackout California centrali nucleari
Evidentemente, chi scrive (o i portavoce  delle imprese e istituzioni coinvolte) non hanno avuto alcuna formazione sul concetto di “resilienza del Sistema”, la capacità – fondamentale e necessaria – di un sistema di andare avanti nonostante un errore venga commesso, la capacità del sistema di avere contromisure immediate e stare in piedi. E manca evidentemente una sana formazione sulla Gestione delle Crisi, e sulle Comunicazioni in stato di crisi (Crisis Communication).
O non hanno la serietà ed onestà per fare analisi serie e preferiscono scaricare la colpa su un solo uomo.
Facile scaricare tutte le colpe su un operaio.
Ma il problema è in chi ha progettato un sistema costruito così. Un sistema che – se vero quanto scritto – permette ad una singola distrazione di un singolo uomo di mettere al buio 5 milioni di persone, di far chiudere 2 centrali nucleari, di intrappolare negli ascensori migliaia di persone, di bloccare le operazioni chirurgiche negli ospedali.
La Formazione, quella vera, deve insegnare ai Dirigente il senso di responsabilità per l’Organizzazione Strutturale, per la costruzione di strutture che resistano agli errori del singolo, poichè questi sono altamente probabili. Se non si fa Formazione seria, quella vera, quella che tocca i temi che contano davvero, queste sono le conseguenze.
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Articolo documentazione sul caso da: http://www.gqitalia.it/viral-news/articles/2011/9/california-e-messico-blackout-5-milioni-al-buio-per-operaio-che-ha-spento-impianto
Cinque milioni di persone senza corrente elettrica a causa di un operaio sbadato. E’ quanto sta accadendo in California, Arizona e nelle regioni settentrionali del Messico, dove un immenso blackout sta creando disagi a cinque milioni di cittadini. I disagi, probabilmente, continueranno per un altro giorno o due. Il blackout ha gettato il traffico – specie di San Diego -nel caos: e tutti i voli in partenza dall’aeroporto della città sono stati cancellati. A Los Angeles i treni sono rimasti fermi, i semafori erano spenti, molte persone sono state salvate dopo essere rimaste intrappolate negli ascensori e sulle giostre, nei parchi giochi a tema. I due reattori nucleari della California sono stati costretti a fermare l’attività. “Non è mai successo niente di simile”, ha detto Mike Niggli, presidente della San Diego Gas and Electric.
L’indagine per capire che cosa abbia scatenato il blackout è in corso: l’origine del disagio è stata individuata in Arizona. Secondo quanto trapelato, una linea elettrica tra Arizona e California è andata fuori servizio dopo che un operaio ha compiuto una manovra anomala in un impianto dell’Arizona. Insomma: cinque milioni di persone sono senza elettricità a causa dell’imperizia di un solo uomo. Un portavoce di APS, l’azienda che gestisce l’elettricità nella zona, ha detto che “due cose sono andate storte, laggiù: una è tecnica, l’altra umana. e prenderemo provvedimenti su entrambe”. Tempi bui, in arrivo, per l’operaio.
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Articolo documentazione sul caso da: http://america24.com/news/blackout-in-california-l-errore-di-un-impiegato
Un errore umano. Sembra questa la causa del blackout che ha lasciato ieri cinque milioni di utenti senza corrente elettrica in California, Arizona e Messico. Un dipendente della società elettrica Aps avrebbe commesso una svista durante una manutenzione. “L’incidente sembrerebbe causato dall’errore di un nostro dipendente”, ha detto un portavoce della società.
I tecnici sono al lavoro da ieri e l’elettricità è tornata in gran parte delle aree rimaste al buio. Ma l’allarme resta alto. Le autorità hanno invitato gli utenti a limitare al massimo il consumo di corrente, perché la rete è ancora fragile e potrebbe crollare di nuovo da un momento all’altro.
A San Diego è tornata la corrente a 1,4 milioni di utenti, ma oltre 1 milione resta al buio e alcune scuole sono rimaste chiuse. Ci vorranno almeno 24 ore, secondo la società San Diego Gas & Electric, per tornare alla normalità. Meglio in Messico, dove la rete elettrica è stata riallacciata al 97 per cento degli utenti vittime del blackout.
I guai sono cominciati alle 3.30 pomeridiane di giovedì (le 21.30 in Italia) a Yuma, in Arizona. Un dipendente della società elettrica Aps, il maggiore produttore dello Stato, era impegnato in un normale intervento di manutenzione. Ma qualcosa è andato storto ed è scattato il gigantesco blackout, che si è diffuso in California e in Messico creando gravi disagi.
L’aereoporto di San Diego è rimasto chiuso per tutta la giornata di ieri. Nel caos anche gli ospedali: “Siamo stati in emergenza tutto il giorno – ha detto Gary Fybel, direttrice del principale ospedale di San Diego – abbiamo dovuto rimandare quasi tutti gli interventi chirurgici, tranne i più urgenti”. Sulle strade, incidenti e lunghe code alle pompe di benzina.
I protocolli di sicurezza, secondo un portavoce della Aps, avrebbero dovuto restringere il cortocircuito alla sola area di Yuma, ma qualcosa è andato storto. “Stiamo conducendo delle indagini interne per stabilire il motivo per cui non sono scattate le operazioni di sicurezza”, ha detto il portavoce.
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Articolo documentazione sul caso da: http://www.leggo.it/articolo.php?id=138008&sez=ESTERI

California al buio per un blackout
SAN DIEGO – Un banale «errore umano» sarebbe all’origine di un black-out che per molte ore ha lasciato al buio oltre cinque milioni di persone in parte dell’Arizona, nel Sud della California e nel Nord del Messico, causando danni economici e grandi disagi a città come San Diego e Tijuana. Secondo quanto si è appreso, un tecnico al lavoro in una cruciale sottostazione elettrica nei pressi di Yuma, in Arizona, avrebbe sbagliato le procedure per la sostituzione di alcune componenti che nei giorni scorsi avevano creato problemi. Pochi minuti dopo, nella zona si sono verificate le prime interruzioni, che hanno lasciato senza elettricità decine di migliaia di abitazioni, e in breve, in una sorta di «effetto domino», i problemi si sono poi riversati nella rete di distribuzione che si estende verso Sud. Il risultato è stato per la parte meridionale della California quello che è stato descritto come uno dei peggiori black-out di sempre, ovviamente dopo quello che nel 2003 lasciò senza corrente circa 50 milioni di persone in tutta la costa Est degli Stati Uniti. In particolare il disagio è stato forte a San Diego, la ottava città in ordine di grandezza degli Stati Uniti, dove questa mattina il problema era stato arginato e la fornitura di corrente quasi del tutto ripristinata, così come su buona parte della rete. Con il Black-out sono andati in tilt centri vitali come l’aeroporto internazionale Lindbergh Field, rimasto chiuso per ore, o il sistema di semafori nelle strade, con conseguenti ingorghi diffusi. Molte persone sono inoltre rimaste bloccate negli ascensori, mentre problemi ci sono stati anche nella distribuzione dell’acqua e del gas. Gli ospedali e in particolare le stazioni di polizia hanno però arginato il problema facendo ricorso ai generatori di corrente. In tal modo, secondo quanto hanno riferito alcune fonti, sono pochi i casi di saccheggi o di arresti per furto registrati. L’interruzione di energia ha inoltre causato lo spegnimento automatico di due reattori nucleari nella centrale di San Onofrio, nei pressi di San Clemente, in California. Secondo quanto ha detto un portavoce della società ‘Edison’ per il Sud della California, la cosa non ha creato alcun allarme per la sicurezza, ma per riavviare l’impianto e riportarlo alla normalità saranno ora necessari diversi giorni. L«’errore» che ha causato il problema, che per la verità non è ancora stato accertato, si è verificato su un asse che collega le centrali elettriche con decine di milioni di clienti dal Canada fino alla Baja California, in Messico. Una struttura di particolare importanza, dove «i normali protocolli di protezione avrebbero dovuto prevenire l’interruzione, ma questa volta non l’hanno fatto», ha detto sconsolato alla Cnn Damon Gross, un portavoce del servizio di forniture elettriche in Arizona

Film e irrealtà nelle scene di combattimento

Mi chiedo seriamente se chi produce film si chiede mai che effetti sta generando nei giovani che li guardano, o se persino questo gli possa interessare.
Molti video nei film come questo, o in Rocky, o Van Damme, Segal, e tantissimi altri film d’azione e di arti marziali, altri – pur di aumentare l’audience e far parlare di sè – mostrano scene irreali: es, in questo video, un soggetto che si rialza dopo aver preso un gancio a tutta potenza da un peso massimo, in pieno mento. E non una, ma due volte. Per chi ha qualche dimestichezza con le arti marziali e gli sport da ring, un gancio destro in pieno volto a piena potenza e senza che venga attutito da una qualsiasi guardia, preso da un peso massimo, genera un KO immediato, anche su un altro peso massimo.
In altri video, gente che si rialza dopo aver preso una sprangata in faccia con un tubo di metallo pieno (es, Die Hard, etc).
Nella realtà non ti rialzi neanche con una gru, e puoi morire.
Questi video sono pericolosi perchè i più giovani possono pensare che in strada potrebbero fare una rissa e cavarsela, mentre la realtà è che un colpo in una rissa o una caduta dove batti la schiena su uno spigolo possono farti morire o paralizzarti per tutta la vita, e che ogni colpo duro preso in punti vitali può farti danni enormi.
Altro che rialzarsi grazie alla voce del presunto Maestro di Arti Marziali di turno…
Per chi fa video, sarebbe ora di chiarire bene se si tratta di esibizioni, di fantascienza, coreografie, o di bugie spacciate per realtà.
Daniele Trevisani

Corsi Kickboxing, Thai Boxe e MMA a Copparo


Corsi Kickboxing, Arti Marziali, Daoshi Difesa Personale,  Mental Training e Bioenergetica, Centro Nuoto Copparo – Ferrara.  con il M°  Daniele Trevisani ed istruttori qualificati Daoshi. Chi vuole fare un salto a provare o vedere è benvenuto…
Corsi Kickboxing MMA Daoshi a Copparo: Allenamenti regolari il lunedì e giovedì h 17.18 18-19 e sessioni speciali il sabato
Asociazione culturale Daoshi Kickboxing MMA Copparo affiliato WTKA federazione nazionale e Ente di Promozione sportiva Libertas – Coni.